Per tutta la settimana non si è praticamente parlato d’altro. Per giorni interi, soprattutto nell’ambito dei partiti ma anche fuori, e quindi tra gli interessati e non, si è parlato delle nomine in seno a Civitavecchia Servizi Pubblici. L’applicazione dello spoil system, ovvero la possibilità che hanno i partiti di cambiare i dirigenti delle società pubbliche, non è stata digerita. Non lo è stata da una discreta parte delle forze politiche anche della stessa maggioranza giallorossa e, almeno leggendo quanto si scrive sui social, da una altrettanto discreta parte della cittadinanza.
In un periodo storico nel quale, come dimostrato dall’astensionismo alle elezioni, il gradimento dei partiti è ai livelli minimi, il fatto che due consiglieri su tre di quelli nominati appartengano a forze politiche lascia naturalmente spazio a critiche e distinguo. Qualcuno ha chiesto perché si è fatta una sorta di bando quando già era tutto deciso. Altri ancora hanno chiesto perché tra i titoli richiesti non è stato inserito il possesso della laurea, considerato che proprio quei due consiglieri non sarebbero laureati. E a proposito di trasparenza non sarebbe male se venisse chiarita un’altra questione di cui si parla negli ultimi giorni dentro e fuori Palazzo del Pincio. A quanto pare nei giorni scorsi la giunta avrebbe disposto il distacco di una dirigente comunale presso il Consorzio Acquedotto del Medio Tirreno. Il problema è che da tempo il suddetto Consorzio non fornisce più acqua a Civitavecchia, ma direttamente ad Acea e non si spiegherebbe quindi per quale ragione Palazzo del Pincio debba prestare una sua dirigente ad un organismo col quale non ha praticamente nulla da spartire. Magari verrà fuori che il distacco avrà portato nelle casse di Palazzo del Pincio qualche decina di migliaia di euro e nel caso avrebbe una sua giustificazione. Ma è veramente così? Anche perché il Comune rischia davvero di trovarsi in difficoltà sotto l’aspetto finanziario da qui ai prossimi mesi. Il progressivo disimpegno di Enel, sommato al debito di circa 5 milioni di euro sancito dal Consiglio di Stato da onorare con i gestori della discarica di Viterbo, determinerà sconquassi nel bilancio di Palazzo del Pincio. Cosa farà la nuova amministrazione comunale per far fronte alla diminuzione delle entrate e all’aumento delle uscite? Ridurrà i servizi assicurati all’utenza o aumenterà le tariffe? Nel secondo caso, quali saranno le tariffe aumentate? L’addizionale comunale a carico di lavoratori e pensionati? L’Imu? Viene da escludere la Tari, che si trova già ai primi posti nella classifica nazionale. E qui torniamo all’argomento affrontato in apertura. Sarà capace il nuovo consiglio di amministrazione di Csp di migliorare il servizio riducendo le tariffe a carico di cittadini e imprese e di non far pesare la gestione sulle spalle del socio unico Comune di Civitavecchia? A lunedì prossimo.
3 Comments
giovanni
Ma di cosa ci dovremmo stupire?
Per CSP è sempre stato fatto in questo modo ossia al cambio della governace cittadina si cambiavano le teste per allocare quelli che erano stati promotori delle alleanze.
Questi che sono stati designati da quello che si legge sui curriculum hanno le capacità di dirigere la parte che verrà loro assegnata.
Quello di cambiare i dirigenti delle società pubbliche al cambio di regime non è una novità e chi si stupisce è segno che non si è mai interessato di Civitavecchia.
In effetti la fuoriuscita di ENEL costringerà noi cittadini a sborsare la parte mancante
Alex
Il consigliere Gatti, é laureato.
Il problema è che le capacità di gestirà la cosa pubblica richiede conoscenza della materia, il problema è che queste società sono soggette alla spartizione delle poltrone da parte della politica.
giovanni
Normalmente il capo è un incarico di coordinamento e fa affidamento sui tecnici che ha a disposizione.
Il vero problema è che in CSP i cosiddetti tecnici non hanno le capacità di coordinare il personale operativo