Non usa giri di parole la Cisal Federenergia per bocciare l’ipotesi rilanciata alcuni giorni fa dal Polo Civico, ovvero bruciare cdr nella centrale di Torrevaldaliga Nord. Secondo Carlo Rossi, membro della segreteria nazionale del sindacato, la soluzione è improponibile.
“Negli incontri nazionali fra Cisal Federenergia ed Enel sulla revisione del modello organizzativo della centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord – spiega Carlo Rossi – Enel ha presentato un proprio documento nel quale afferma che le nuove 3 sezioni per una potenza totale di 1980 MW, nel 2010, hanno prodotto oltre 12.000 GWh con una riduzione delle emissioni pari a: CO2 del 19%, SOx del 92%, NOX del 61%, polveri del 88%; emissioni inferiori ai limiti di emissione stabiliti dal decreto autorizzativo di Torrevaldaliga Nord. Nell’incontro Enel si è detta soddisfatta dell’esercizio dell’impianto a carbone e non ha fatto alcun accenno alla possibilità di bruciare CDR. Ricordiamo che in merito al combustibile usato la Cisal Federenergia ha prospettato da tempo l’idea che la centrale di Torrevaldaliga Nord possa essere esercita come centrale policombustibile a metano e carbone, in generale per ridurre le masse degli inquinanti e per limitare le ricadute al suolo degli inquinanti in special modo nel caso di condizioni atmosferiche particolari. La “nuvola” che i giorni scorsi era su Civitavecchia era si dovuta al fenomeno della condensazione ed all’assenza di vento ma è pur vero che all’interno della nuvola oltre il vapor acqueo c’erano gli inquinanti che ristagnavano sulla città. Va inoltre precisato che la potenza installata in città è di circa 3200 MW e che nell’Alto Lazio è di circa 6500 MW, da ciò deriva che la densità di potenza di potenza (sia locale sia dell’Alto Lazio) raggiunge valori ben superiori ai limiti normalmente accettabili in letteratura. Per abbattere la densità di potenza e gli inquinanti derivanti da attività industriali si deve ridurre la potenza installata sul territorio ed introdurre combustibili meno inquinanti. L’uso del CDR quale combustibile da bruciare nelle caldaie di una centrale termoelettrica è improponibile sia per i motivi sopra espressi sia perché porterebbe a nuovi inquinanti persistenti, come diossine e furani, pericolosi e tossici per la salute (è di ieri la notizia che è stata trovata diossina nelle uova di gallina nella provincia di Mantova!). Le centrali termoelettriche non sono progettate per bruciare in maniera ottimale il CDR cosa che può essere fatta con impianti ad hoc (combustori) da esercire comunque in territori con ridotta densità di potenza e di popolazione”.