Scrivo queste righe poche ore dopo la chiusura del Convegno stendhaliano che Silvio Serangeli e la Fondazione Cariciv dell’avvocato Cacciaglia hanno magistralmente realizzato e regalato alla nostra città. Personalmente ho seguito con vivo interesse e con voglia d’arricchirmi le due giornate di lavori, insieme a centinaia di giovani e di cittadini.
Due giorni che hanno visto notevoli interventi tenuti da professori italiani e francesi che hanno messo bene in evidenza il peso che Civitavecchia ha nella formazione culturale e sentimentale del grande scrittore francese, che è stato “civitavecchiese” di animo.
Nell’incontro che si è tenuto venerdì fra i rappresentanti di Grenoble e della nostra città si è concordato sulla necessità di allestire un gemellaggio istituzionale, sostenuto dall’assessore Gino Vinaccia, e un gemellaggio culturale e scolastico con gli amici transalpini, sostenuto dall’assessore della Provincia Rita Stella, perché gli eventi del 1924, del 1964 e gli odierni non rimangano episodi a sé stanti e per evitare che si ritorni a parlare del Console di Francia fra altri quattro decenni.
Forse è necessario fare qualche passo in più, concreto, facilmente leggibile da tutta la cittadinanza e da chi visita la nostra città. Ne è stato un dovuto e significativo preambolo il restauro della lapide stendhaliana sul Palazzo Palomba (a proposito di lapidi, ribadiamo la nostra proposta per il recupero della lapide dei protagonisti civitavecchiesi del Risorgimento italiano in occasione dei 150 anni dell’Unità nazionale).
Un anno fa l’Amministrazione Moscherini inaugurava la Cittadella della Musica, realtà che oggi raccoglie grande consesso nel pubblico, appagato dalle variegate opportunità culturali che essa offre. Nei programmi del Sindaco c’è ora la Cittadella della Danza, legittima risposta all’estesa realtà che rappresenta in città il movimento tersicoreo.
Bene, tutto quello che avvantaggia la cultura, l’arte e lo spettacolo deve essere apprezzato perché ci aiuta a vivere meglio, diffonde benessere spirituale dove ce n’è un grande bisogno e di ciò i civitavecchiesi hanno grande necessità. Di tutto ciò ne è pioniere Pino Quartullo che in questi anni ha sollevato il Teatro Traiano alle vette più alte del panorama teatrale italiano. Anche il progetto del cinema multisala va in questa giusta direzione.
Ora mi chiedo se non sia possibile, auspicabile e soprattutto realizzabile, affiancare a tutto ciò la creazione della Cittadella della Memoria storica della nostra città, che può vantare due millenni di storia, ricca di eventi, personaggi. L’Archivio storico ne è l’inizio.
Nel 2012 Grenoble inaugurerà il nuovo Museo Stendhal. Silvio Serangeli, con l’aiuto di quei meravigliosi “ragazzi” dell’Archivio Storico del Comune ha realizzato una mostra su Stendhal e il suo rapporto con Civitavecchia bella ed interessante. Perché non renderla stabile, con riproduzioni digitali ed altre diavolerie moderne, per porre la prima pietra della Città della Memoria civitavecchiese, a cui subito affiancare le incisioni del Calamatta, finalmente esposte? Qualcuno obietterà che l’idea del museo è vecchia ma vedo che in tutto il Mondo si continua ad inaugurarli, perciò Civitavecchia e la sua Amministrazione potrebbero riunire le forze migliori della città, a partire dalla Fondazione Cariciv, benemerita per tutto quello che fa per la nostra Comunità, e creare questo spazio fisico che sia a disposizione di tutti, soprattutto dei nostri giovani che in questi due giorni di convegno stendhaliano e in occasione della giornata risorgimentale organizzata dalla nostra associazione al Liceo Classico il 26 novembre, hanno dimostrato che quando li si coinvolge in progetti seri e ricchi d’interesse, la loro risposta è sempre positiva e trascinante.
Potrebbero essere interessati a questo discorso anche coloro che parlano da anni di turismo a Civitavecchia, offrendo così ai tanti che attraversano le nostre strade una possibilità di conoscere la nostra storia e i tanti legami che Civitavecchia può vantare con personaggi e realtà di altri paesi europei e del Mondo.
Spero che la proposta non cada nel silenzio e nel disinteresse, che la classe dirigente civitavecchiese sia disponibile a confrontarsi anche sul piano della cultura e della memoria, patrimoni indispensabili perché il Prodotto Interno del Benessere (PIB) registri un indice positivo, in anni, come i nostri, che registrano grandi difficoltà per il PIL.
Enrico Ciancarini, presidente della Società Storica Civitavecchiese.