Un debutto importante per la compagnia Sangue Giusto, costituita da un gruppo di detenuti della Casa di Reclusione di Civitavecchia, che si è cimentata per la prima volta venerdì pomeriggio alla Cittadella della Musica con lo spettacolo “L’orda oliva”.
Il titolo si ispira al saggio di Gian Antonio Stella, “L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi”, ma è soprattutto un libero adattamento dal racconto “Il lungo viaggio” di Leonardo Sciascia. Seppure realizzato con scarsissimi mezzi, la scenografia di Francesco Giannini ridotta all’essenziale, con molto spazio all’immaginazione, il lavoro è perfettamente riuscito e merita di essere rappresentato anche su altri palcoscenici, magari anche di fronte a studenti. L’iniziativa, pregevole sotto il profilo socio-culturale, rientra nell’ambito del progetto “Con Amleto dentro – Officine del teatro sociale, sostenuto dalla Regione Lazio con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, il patrocinio del Comune di Civitavecchia ed il sostegno del Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio. Si tratta di una riscrittura collettiva dei partecipanti al Laboratorio Teatrale: Massimo Lanzi, Massimiliano Mazza, Francesco Montella e Marco Pirisino per la regia di Ludovica Andò che ha anche presentato lo spettacolo. Le musiche di Andrea Pandolfo e il disegno luci di Michelangelo Vitullo. Trattato con molta sensibilità, il tema è molto attuale per il parallelo con il dramma che molti vivono in questi anni: un gruppo di clandestini, di emigranti italiani, truffati da un malavitoso, tentano di raggiungere l’America dove i nuovi arrivi sono visti con disprezzo ed intolleranza. Così come oggi accade ad altri emigranti, ancor più disperati. Il pubblico presente ha molto apprezzato il lavoro sottolineato da moltissimi applausi.