Settimanale appuntamento con il sonetto di Pasquino. E dopo la lunga astinenza elettorale, nella quale per par condicio non poteva dedicare i suoi versi alla politica, l’anonimo poeta dialettale torna anche questo sabato ad occuparsi dei temi a più cari. Lo fa, peraltro, su un concetto di carattere generale, cercando di valorizzare un bene assoluto, prezioso, del quale però talvolta ci si dimentica: la democrazia.
Democrazzia
Ne la democrazzia er voto conta
Chi cià er consenso è giusto che comanni
Puro si quarchevorta fa li danni
Nun ce sta un argomento che la smonta.
E’ la democrazzia che t’orizzonta
Che de sicuro è er meno dei malanni
Perché l’arternativa so’ i tiranni.
Adè la storia che ce lo racconta.
Po’ capità però che ‘n esartato
Cor voto popolare va ar potere
E comincia a pensà ch’è destinato
A imprese che je danno assai piacere
E quanno tutto questo è capitato
Er popolo l’ha preso ner sedere
Pasquino dell’OC