“Sono state giornate intense e produttive, di dibattito aperto e confronto produttivo, in cui sono stati toccati temi delicati relativi ai diritti umani e alla pace in europa”. Così l’on. Marietta Tidei sulla sua partecipazione al viaggio della delegazione OSCE a Buvda, Montenegro.
L’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), è un’organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa, che conta, attualmente, 57 paesi membri ed è, pertanto, la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza.
L’OSCE affronta una serie di questioni che hanno un impatto sulla sicurezza intesa in termini generali e complessi, come ad esempio il controllo degli armamenti, il terrorismo, il buongoverno, la sicurezza energetica, la tratta di esseri umani, la democratizzazione, la libertà dei mezzi d’informazione e i diritti delle minoranze.
Dunque la sicurezza in campo politico militare, quella in ambito economico e ambientale e la sicurezza umana, che sono viste dall’organizzazione come integrate in un unico insieme.
“A Buvda si è sviluppata una discussione sulle tematiche più urgenti e gravi che attualmente riguardano l’Europa e il Mediterraneo, si è affrontato il tema della situazione siriana, della sanguinosissima guerra civile che attualmente si sta combattendo nella regione e rischia id innescare conseguenze gravissime in tutto in Medioriente.”
Non solo Siria, anche questioni che in questo momento investono l’Italia urgentemente.
“L’assemblea si è confrontata sul tema fondamentale della lotta al terrorismo e alle minacce transnazionali nell’area OSCE, e, per quanto concerne al tema dei diritti umani, si è discusso sulle recenti tragedie che hanno coinvolto i migranti a largo di Lampedusa, autentica emergenza a cui non può essere la sola Italia a far fronte, ma si rende necessaria un’azione sinergica e condivisa di tutta l’Europa. Una prova importante che servirà anche a valutare lo stato di salute politica dell’Unione di fronte a quella che ad oggi rappresenta una delle più gravi minacce ai diritti umani e che il nostro paese non può risolvere isolatamente”.