“Il giovane sacerdote che da settembre opera nella parrocchia civitavecchiese di San Gordiano non è mai stato oggetto di impedimenti, sanzioni, denunce o condanne penali”. A parlare è l’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia, che prende posizione sul caso che in questi giorni ha animato diverse polemiche in città. Solo una grave azione diffamatoria, secondo la Curia, che informa dell’esistenza di un procedimento legale nei confronti della onlus che per prima ha diffuso le notizie sul sacerdote tramite il blog Rete l’Abuso “il cui responsabile – aggiunge la Diocesi – è stato raggiunto proprio in questi giorni da un avviso di garanzia”.
Dalla Curia affermano inoltre che “la presenza del sacerdote in Diocesi risulta volutamente desiderata e scelta per espressa volontà dello stesso, quindi non è vincolata dalla determinazione sanzionatoria sancita da procedimenti obbligatori o disciplinati di costrizione nel cambio di comunità o diocesi”. Per la Diocesi si tratta quindi di un’azione di sciacallagio mediatico, “tanto che – si legge ancora nella nota –come si evince da accertamenti prodotti e depositati alla stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, a carico dell’indicato sacerdote risultano delle mere calunnie e non si ha alcun riscontro di elementi certi che abbiano potuto convalidare un presunto procedimento formalizzato in decreto in termini sanzionatori, così come non vi è riscontro sostanziale in termini di impedimento dell’esercizio del ministero sacerdotale”. Le indiscrezioni trapelate fino ad oggi, quindi, sarebbero secondo la Curia manifestatamente infondate “e se pubblicate – prosegue la nota – rappresentano violazioni penali in termini di abuso della credulità popolare e simulazione di reato, con l’aggravante della diffamazione a mezzo stampa. Si precisa inoltre – aggiungono dalla Diocesi – che la parte lesa e la stessa Curia Vescovile, come parte chiamata impropriamente in causa, si riservano di sporgere ricorso presso le autorità giudiziarie a carico di quanti, in piena formula diffamatoria, daranno ancora seguito alle calunnie”. La nota si chiude poi con una sorta di benedizione, con la Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia che “chiede al Signore che questa ingiusta sofferenza faccia rinascere la gioia e la serenità per il sacerdote calunniato, per la Comunità di San Gordiano martire dove lo stesso opera e continuerà ad operare come vicario parrocchiale, e per l’intera società civile locale”.