Una piacevole passeggiata nei boschi, magari con un bel cesto di funghi da portare a casa, interrotta improvvisamente da uomini incappucciati e armati di machete che ti inseguono e ti intimano di andare via. Non sono le scene di un film dell’orrore, o di un incubo di quelli che ti fanno sobbalzare dalla paura, ma quello che sta accadendo da qualche settimana a questa parte nei boschi di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa e Santa Marinella, dove gruppi di persone, a quanto sembra, per la maggior parte nordafricani e dell’est europeo, si sono appostati per vendere droga, lontano dai radar delle forze dell’ordine.
Cocaina, nella maggioranza dei casi, ma anche hashish, smerciati giorno e notte in alcuni punti della boscaglia, tra i quali la cava dei Sassicari, il Faggeto tra Tolfa e Allumiere e anche sulla provinciale Santa Severa-Tolfa. Chi vuole acquistarla non deve far altro che entrare nel punto prestabilito, con un segnale avvertire la “vedetta” che, con passamontagna in testa per evitare di essere riconosciuto e con un machete legato alla cintura per evitare problemi, scende e consegna la merce. Una prassi che è tornata con maggior vigore rispetto a quanto già avveniva qualche mese fa, prima del blitz dei Carabinieri del dicembre del 2023, quando una trentina di militari della compagnia di Civitavecchia, guidati sul campo dal capitano Mattia Bologna, che fu peraltro ferito ad un braccio da un colpo di machete, e dal luogotenente Giuliano Mangoni, avevano circondato l’area boschiva sopra la cava dei Sassicari, con l’obiettivo di debellare una vera e propria piazza dello spaccio di cocaina. Adesso, a quanto pare, la macchia che si trova tra i comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere è investita, a macchia di leopardo, dall’inquietante fenomeno, di cui i nordafricani e ragazzi dell’est europeo sono probabilmente solo i meri esecutori, e che si sta diffondendo anche in altre zone d’Italia. Non solo. La questione sta diventando un problema anche per chi vuole fare una semplice passeggiata nel bosco, magari portando con sé i propri bambini, alla ricerca di funghi e castagne, ammirando le meraviglie dell’autunno. Bioma denuncia che sono decine le segnalazioni di cercatori di funghi o di famiglie, che sono state minacciate con lancio di bottiglie, sassi e l’utilizzo di machete. La colpa è quella di essersi inavvertitamente avvicinati troppo alla zona di competenza degli spacciatori, presidiate h24. In alcuni casi, le vittime di intimidazioni pensavano di trovarsi davanti cacciatori o cercatori di funghi che volevano proteggere il loro territorio e quindi hanno reagito, facendo nascere diverbi e sassaiole, fino a quando, in alcuni casi, sono rincorsi con coltelli e machete. “La situazione è fuori controllo – affermano dall’associazione – tra il silenzio della politica e delle forze dell’ordine. Non siamo una metropoli, chi sa intervenga”.
2 Comments
Spillo
Un plauso alle forze dell’ordine per il precedente Blitz contro questi Malviventi. Confido in una immediata reazione delle forze di Polizia. Il territorio di Civitavecchia non deve essere teatro di spaccio, che le forze dell’ordine agiscano SUBITO….
Lullo
C’è un piccolo particolare: se loro spacciano è perché c’è chi compra.
Forse abbiamo più tossici che fungaroli?
Lullo