“La cronaca civitavecchiese delle ultime settimane ci riporta alcuni fatti di particolare rilievo su cui, pur volendo comprendere il totalizzante e stressante impegno per la compilazione delle liste per le prossime amministrative, il silenzio della politica risulta quantomeno imbarazzante”.
“Solo per citarne alcuni, a partire dalla notizia sulla possibile conversione della centrale di Torre Nord “a batterie”.
Un progetto pilota, così definito, una sperimentazione non meglio interpretabile dagli ignari cittadini, con un unico punto che appare certo: la volontà di ENEL di non abbandonare il sito e di riconvertirlo a suo piacimento, senza aprire alcun confronto con l’amministrazione della città.
Inquinerà di meno? Inquinerà di più? Inquinerà ugualmente? Prevede tagli all’occupazione, oltre quelli che a quanto pare sono già in previsione? Se, come e quando avverrà la rivelazione lo sa solo ENEL e, visto che politica ed istituzioni non si mobilitano, potrebbe anche mantenere il riserbo senza colpo ferire.
Ma ancora, argomento sempre in voga, la vicenda Privilege, che nelle ultime settimane ha assunto tinte da spy story: anche in questo caso l’unico fatto certo per la città ed i lavoratori è che la valutazione del piano industriale della società che si è aggiudicata lo scafo fantasma richiederà ancora molti mesi (non si sa quanti, né i motivi dell’allungarsi dei tempi, ma neanche nessuno lo chiede), mentre è in scadenza la concessione per la messa in sicurezza e… cosa accadrà nessun lo sa!
Silenzio coerente e totale anche sulle grandi manovre dell’ex Italcementi: si smantella? Come si smantella? La città è in sicurezza? Quale progetto di riutilizzo è previsto? Silenzio. A nessuna domanda, nessuna risposta.
A questa breve e parziale carrellata delle tante vertenze che stanno coinvolgendo il territorio, si va ad aggiungere una notizia di cronaca passata pressochè inosservata e che getta un’ombra di particolare vergogna sul porto e sulla città, facendola apparire indifferente e supina.
L’ambasciatore d’Egitto in Italia è arrivato in visita a Civitavecchia, ricevuto con tutti gli onori dal presidente Francesco Maria Di Maio: nel corso dei colloqui si è parlato della possibilità di creare dei corridoi con l’Egitto, di accordi commerciali…alla faccia del povero Giulio Regeni! È di pochi giorni fa l’appello del padre del ragazzo torturato e ucciso in Egitto, perché vengano restituiti almeno gli indumenti che indossava. Non un fiato è stato esalato dalla sinistra civitavecchiese.
La Civitavecchia antifascista e decorata al valore, assiste con la medesima inerzia all’insediamento a pieno titolo di forze fasciste nel cuore della città, così come all’occupazione di tutte le leve dello sviluppo economico del territorio da cui la città è completamente estromessa.
In un simile clima non c’è da stupirsi che gli ultimi sporadici appuntamenti di piazza, siano stati malamente disertati.
Il primo, dove in una piazza semideserta si è lasciato che a rappresentare le ragioni della Civitavecchia inquinata al ministro dell’ambiente giunto in visita al comune, fosse il sindaco di Cerveteri, a conferma che da queste parti si è proprio perso l’uso della favella.
Il secondo, in adesione all’appuntamento nazionale lanciato dalle reti antirazziste, le presenze al presidio erano nell’ordine delle unità: anche il Papa ha esposto la scritta “Aprite i porti”, Civitavecchia gloriosa Città di Porto non è riuscita neanche a srotolare uno striscione per l’accoglienza!!
Una spirale che DEVE essere interrotta e che potrà esserlo solo se, come sinistra civitavecchiese, prenderemo completa coscienza della insufficienza della direzione politica, ritrovando la via del coinvolgimento e della mobilitazione generale sui temi dell’antifascismo come su quelli dello sviluppo sostenibile, così come sul rispetto della dignità dei lavoratori e dei cittadini che debbono tornare ad essere protagonisti del proprio territorio.
Bisogna abbandonare le stanze chiuse, autoreferenziali e monotematiche, concentrate su surreali strategie politiche che dovrebbero condurre allo straordinario spostamento dell’asticella del consenso dallo 0,9% all’1,1%, sulla base evidentemente della simpatia, visto la totale assenza di iniziativa politica della sinistra in città.
Si lanci invece una nuova stagione di lotte e di rivendicazione dei diritti, con CORAGGIO ed AUTONOMIA, recuperando pezzo per pezzo la credibilità perduta, in un progetto politico che nasca REALMENTE dal basso, con un messaggio chiaro: alternativi alla destra razzista ed ai vergognosi conniventi a cinque stelle; alternativi al centrosinistra che di tutto quanto sta accadendo porta per intero la responsabilità e, come niente fosse, pensa di poter dare ancora le carte.
Il brutto momento che stiamo vivendo, in città come nel paese, richiede che la Sinistra faccia uno sforzo ulteriore di quello della sempre più flebile testimonianza di esistenza in vita”.
Lucia Bartolini – Associazione politica ‘A GAUCHE