Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo due provvedimenti di sequestro emessi dal G.I.P. presso il Tribunale capitolino, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, aventi ad oggetto beni per un valore di oltre 17 milioni di euro formalmente intestati ad alcuni “prestanome” ma nella diretta disponibilità di Mauro LICENZIATO (classe 1981) e Elvis HUDOROVICH detto “Giovanni lo zingaro” (classe 1977).
Questi ultimi erano stati arrestati lo scorso 3 luglio dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, unitamente ad altri indagati – tra cui Mario LICENZIATO alias “Marittone” (classe 1947), padre di Mauro e personaggio di notevole spessore delinquenziale, con importanti relazioni nel mondo criminale – per i reati di associazione per delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato e intestazione fittizia di beni. In tale contesto erano già stati sequestrati beni (imprese, immobili, veicoli, un’imbarcazione, preziosi e denaro) per oltre 15 milioni di euro.
Oggetto dell’odierno provvedimento sono, in particolare, le seguenti tre società risultate fortemente patrimonializzate, ricche di beni strumentali dall’elevato valore e di crediti verso terzi di rilevante importo:
– Supermercati Byl’s S.r.l., con sede in Roma, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di computer, apparecchiature informatiche periferiche e di software”, con punti vendita a Tivoli e Sermoneta (LT);
– Nuova Alimenti e Bevande S.r.l.s., con sede a Rocca Priora (RM) operante nel “commercio all’ingrosso di bevande non alcoliche”.
– Fruit S.r.l., con sede a Roma, attiva nel settore dei “minimercati e altri esercizi non specializzati di alimentari”, con negozi a Roma e in provincia di Latina.
Inoltre, le società, sono state anche utilizzate per l’acquisto di numerose autovetture di lusso in evasione all’IVA, rimaste nei patrimoni aziendali e utilizzate direttamente dai protagonisti della vicenda ovvero cedute a terzi.
L’intervento si colloca nel solco dell’azione della D.D.A. e della Guardia di Finanza finalizzata all’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalla criminalità organizzata.
Nel caso di specie i capitali di illecita provenienza sono stati impiegati per avviare e gestire attività economiche con cui gli indagati hanno posto in essere – come si legge nel decreto in esecuzione – «un vero e proprio “inquinamento” dell’economia legale, collocandosi in una posizione di predominio rispetto ad altri imprenditori che operano nella legalità».
1 Comments
Anonimo
Applausi! Spero che si concentrino anche sull’associazione a delinquere al porto. Se vuoi l’ncc devi chiedere prima a noi. Questo disse una guardia giurata al tour operator. E pensare che giá negli anni scorsi un qualcosa di analogo era giá successo, ncc che venivano fatti parcheggiare dentro le aree, ncc senza titoli di accesso, previo piccolo omaggio sempre alle stesse guardie. Quale furono le contromisure nei loro confronti? Allontanati per un solo mese e poi di nuovo al loro posto. Forse c’era qualcuno che li proteggeva invece di controllarli.