“L’anomalia nella vicenda dell’utilizzo delle gru portuali potrebbe essere quella che la Civitavecchia Forest Fruit Terminal è socia al 8,89% della GTC e Steven Clerckx è membro del consiglio di amministrazione ed è perfettamente a conoscenza di tutta l’attività societaria. Saranno i nostri legali ad occuparsi, se necessario, di questo aspetto”. E’ il passaggio chiave dell’intervento di Ugo La Rosa, presidente della Gtc, la società dei gruisti e manutentori ex Autorità Portuale, alla quale finora si era affidata la Cfft per le operazioni portuali che adesso effettuerà autonomamente, con proprie gru e con personale appositamente assunto.
La Rosa spiega che il fatturato annuo assicurato dalla Cfft alla Gtc è del 13,9%, e non è servito assolutamente ed evitare la cassa integrazione ai dipendenti, mentre è stato il restante 86,1% proveniente dagli altri soci e specialmente dalla Traiana a farlo. Sottolinea inoltre che negli anni passati, nonostante le difficoltà dovute alla diminuzione del lavoro, la Gtc non ha mai avuto ritardi nel pagamento di stipendi, contributi sociali e fornitori e ciò grazie all’intervento dei soci che hanno, quando necessario, ricapitalizzato la società. Precisa ancora che per quanto riguarda il traffico, alla Cfft è stata sempre applicata la massima attenzione, con tariffe molto competitive e turni di lavoro nell’arco delle 24 ore giornaliere per tutti e sette i giorni della settimana. “Nei limiti del possibile e del lecito – aggiunge – la società belga è stata favorita nell’accosto delle navi e nella priorità di fornitura dei mezzi, senza logicamente sfavorire le altre correnti di traffico”. La Rosa conferma che le gru, come del resto tutti i mezzi meccanici nei porti, sono state soggette a brevi soste operative dovute a problemi tecnici, ma rimarca che il personale è sempre stato all’altezza dei suoi compiti ed ha un livello tecnico e operativo notevole. Giudica quindi strano che la Cfft lamenti problemi di operatività dei mezzi e poi acquisti gru semoventi uguali e, soprattutto, per gestirle assuma personale della Gtc. “Nel campo commerciale – ripete La Rosa – ognuno può fare quello che meglio crede, ma non sono accettabili certi comportamenti. E’ pur vero che il nostro porto è considerato da Clerckx di un livello al di sotto di quelli “africani“, ma se gli operatori non avessero messo a disposizione della CFFT tutte le attrezzature, personale, aree ed ogni altro necessario, il lavoro dei contenitori frigo non sarebbe decollato”. Il presidente della Gtc ricorda ancora che per aver collaborato con la Cfft la società ha dovuto sopportare il sequestro delle gru con conseguenti enormi danni, sia d’immagine che finanziari, e notevoli spese legali per i vari processi civili e penali ancora in corso. Fornisce poi una tempistica della vicenda. “Il 4 aprile durante il consiglio di amministrazione della Gtc, essendo da tempo girate voci su un possibile acquisto di gru da parte della Cfft, è stato chiesto al consigliere Clerckx quali fossero le loro intenzioni. La risposta è stata molto chiara. Non avrebbero acquistato gru perché economicamente non conveniente. Il successivo 9 aprile lo stesso consigliere ci comunicava telefonicamente di aver cambiato idea e di procedere all’acquisto di gru semoventi. E negli stessi giorni due nostri dipendenti ci annunciavano le proprie dimissioni in quanto assunti da Cfft”.
“Per quanto riguarda il futuro della nostra società e dei nostri dipendenti – conclude Ugo La Rosa – siamo certi che saremo in grado di continuare la nostra attività e di superare come al solito da soli, eventuali difficoltà. Il lavoro sta lentamente ma costantemente aumentando ed abbiamo fiducia che tale trend continui”.
E sulla vicenda riguardante la decisione della Civitavecchia Forest Fruit Terminal di operare autonomamente con proprie gru per le operazioni di scarico della frutta, la Compagnia Portuale Civitavecchia sottolinea di non aver nulla a che vedere con la vicenda. In particolare, smentisce che suoi lavoratori siano stati inviati nel porto di Anversa per uno stage formativo come gruisti.