“Impossibile rimanere ancora inerti ed in silenzio rispetto alle ultime dichiarazioni del sindaco sulla Marina”. A parlare è il consigliere comunale dell’Uder, Sandro Scotti, che intervenendo sullo stop al cantiere segna una profonda spaccatura all’interno della maggioranza. Scotti usa parole durissime nei confronti di Moscherini, accusandolo di dire “balle” e di “delirio di onnipotenza”, e al tempo stesso difende il sottosegretario Francesco Giro.
“Balle di tale spessore e di tale virulenza da anni non si erano più sentite in questa città – dichiara Scotti, riferendosi alle affermazioni di Moscherini in merito alla regolarità dell’opera e alle critiche mosse a Giro – la realtà è che il sindaco nel suo delirio di onnipotenza con tre perizie di variante, che sono nuovi progetti, ha sconvolto il progetto originario che aveva ottenuto il nullaosta da parte delle soprintendenze, introducendo e non solo, anche per sua ammissione, dei locali commerciali per i quali aveva chiesto un ulteriore finanziamento alla cassa depositi e prestiti, questa è la verità e non altro. È così ovvio, ma non per Moscherini, che qualsiasi modifica progettuale, visto che si tratta di un parere vincolante di tipo paesaggistico e ambientale ai sensi della Legge numero 42 del 2004, per tutti coloro, anche privati cittadini che ricadono nel nuovo PTPR della Regione Lazio è necessario di volta in volta richiedere di nuovo il parere alla soprintendenza. Si badi bene – continua Scotti – che questi locali commerciali sarebbero stati costruiti sullo proprietà dello Stato e non del Comune, in difformità anche alle norme urbanistiche di PRG che non prevede in quella zona alcuna destinazione commerciale. Tale PRG, comunque, poteva essere modificato con una semplice procedura in variante ai sensi della Legge numero 1150 del 1942. Insomma quello che poteva essere fatto in conformità alle leggi vigenti non è stato fatto – sottolinea Scotti – ed il sindaco non è sollevato, come ogni buon cittadino dal rispetto delle leggi vigenti, ed il suo pressappochismo e la sua incapacità amministrativa manifesta, hanno danneggiato gli interessi di questa città. Che il sindaco consideri la città come la mansardona di casa sua dove tutto è possibile, non è una novità. Nessuna colpa e responsabilità ricada su gli assessori e dirigenti che credo facciano il loro dovere fino in fondo con competenza e perizia tranne quando debbono subire le ire e le minacce del sindaco, ma è solo una mia supposizione, quando vuole andare costi quello che costi contro corrente. Insomma una brutta vicenda che però sta penalizzando fortemente gli interessi della città privata del proprio lungomare. Quello che effettivamente mi sembra paradossale ed ingiusto è il tentativo maldestro di Moscherini di addossare e mascherare le proprie personali responsabilità rispetto ad una malsana conduzione della cosa pubblica all’onorevole Francesco Giro, il quale si è sempre reso disponibile, proprio nel superiore interesse pubblico, a trovare delle soluzioni conformi alle norme e Leggi vigenti. Anche il tentativo brutale di legare la posizione dell’onorevole Giro alla vicenda di Aldo De Marco cercando di accreditare il tutto come una ritorsione è quanto di più meschino si possa pensare anche perché i fatti parlano chiari. Peraltro, e non sarà certamente sfuggita la proposta dellonorevole Giro il quale si è reso da subito disponibile lanciando l’idea di concertare immediatamente un tavolo con la Regione Lazio, il Comune di Civitavecchia e la stessa Soprintendenza per far emergere certamente le inadempienze ma anche e soprattutto le soluzioni conformi alle Leggi dello Stato per consentire la riapertura immediata della Marina. Invece di lanciare minacce e anatemi – conclude Scotti – a questo punto proprio perché tutti noi, cittadini autentici di Civitavecchia, vogliamo la riapertura della Marina quanto prima, è necessario che il sindaco abbassi i toni e anche la cresta a limitare i danni che a causato aderendo a un tavolo, insieme agli altri soggetti preposti, per concordate idonee e legali soluzioni per la riconsegna della marina alla città”.