Come avviene in qualsiasi contesto di carattere economico, anche nella macro e microcriminalità mutano i sistemi di produzione per adattarli alle nuove esigenze e, soprattutto, per innovare metodi dei quali si è troppo parlato e per i quali si sono messi in moto meccanismi di difesa. É il caso di quello diventato ormai un sistema consolidato, ovvero la truffa perpetrata ai danni di persone, perlopiù anziane, che vengono contattate a nome di un parente in momentanea difficoltà per ragioni diverse e alle quali vengono chieste somme di denaro più o meno consistenti. Adesso l’approccio sembra essere cambiato.
Perlomeno stando al racconto di una donna di Civitavecchia che nella giornata di ieri ha ricevuto la telefonata di un nipote, con tanto di nome esatto, il quale, con la voce un po’ diversa per un “fortissimo” mal di gola, informava la nonna di trovarsi a letto con la febbre alta e la pregava di ricevere e pagare il corriere al quale aveva ordinato un prodotto importante. Il fantomatico nipote aveva anche fornito il nominativo del corriere che si sarebbe presentato per la consegna del pacco e che doveva essere pagato. E proprio questo particolare ha insospettito la donna, che ha chiuso la comunicazione e immediatamente contattato il nipote, il quale, naturalmente, era in ottime condizioni di salute e non aveva ordinato alcun pacco. Quindi, è il caso di prestare la massima attenzione. La truffa telefonica sta subendo una nuova mutazione. Adesso entrano in scena i pacchi. E non sono quelli di “Affari tuoi”.