Alle 20 di sabato prossime, officiata dal Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia, all’interno del cantiere di Civitavecchia, avverrà la cerimonia di benedizione della chiglia della Privilege P450, seconda nave della collezione Privilege.
La P450 (137 metri) sarà venti piedi più lunga della “gemella” già in avanzata fase di realizzazione e presenterà, insieme al raffinato design italiano, tutte le più avanzate soluzioni tecnologiche, soprattutto per garantire il massimo della sicurezza a tutte le persone a bordo. Tra queste, particolarmente significative, le predisposizioni per assicurare continuità in tutte le condizioni nell’erogazione dell’energia elettrica e il sistema “Safe return to port” (certificato Rina), per il ritorno in automatico al porto più vicino in vaso di incidente o avaria.Alla cerimonia di sabato sera parteciperanno rappresentanti del mondo della finanza e dell’imprenditoria internazionale, i circa cinquecento lavoratori attualmente impiegati nel cantiere e nell’indotto e quasi 60 studenti laureandi in Ingegneria Navale. La loro presenza nasce da un accordo tra le Facoltà di Ingegneria Navale di Genova, Napoli, Trieste e la direzione del cantiere navale Privilege che – invece di assumere i neo ingegneri attraverso Università straniere ove i laureandi hanno già svolto stage pratici presso altri cantieri navali – ha accettato di organizzare a sue spese gli stage per 60 laureandi (circa 20 per ogni Università) al fine di poter accertare le disponibilità e capacità di alcuni di loro ad essere integrati immediatamente nell’organico del cantiere di Civitavecchia. Questo accordo, in via di definizione, va oltre i tradizionali progetti di ricerca comune, tra università e imprese, ed apre anche la strada a forme nuove di collaborazione, tra i tre Atenei e la Privilege, rivolte a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani neolaureati.
La cerimonia di sabato sarà anche l’occasione per festeggiare la crescita del cantiere che, con due navi contemporaneamente in allestimento e il trasferimento in loco di laboratori e officine per tutte le lavorazioni interne, sta dando un contributo importante ai problemi occupazionali del territorio.