Tanti mercantili così, tutti insieme nello stesso periodo, non si vedevano al porto di Civitavecchia almeno da due anni, da prima della pandemia. Gli ultimi giorni hanno probabilmente rappresentato per lo scalo marittimo locale ciò che, stando ai dati del primo trimestre 2021, è già un aspetto consolidato in altre realtà, ovvero l’inizio della tanto auspicata ripartenza. Dall’ultima settimana di maggio sono stati numerosi i mercantili approdati sulle diverse banchine che ospitano le navi commerciali e con varie tipologie merceologiche. Si è passati dal cippato alla fluorite, dai coils al ferrocromo, dalla frutta ai contenitori.
Un fine maggio – inizio giugno all’insegna della ripresa, dunque, che potrebbe ulteriormente consolidarsi nelle prossime settimane, anche se per i giorni a venire non si vede molto all’orizzonte, fatta eccezione per una nave di macchinario e due carboniere, entrambe in rada e in attesa di attraccare alla banchina dedicata che si trova nello specchio acqueo antistante la centrale Enel di Torre Valdaliga Nord. In arrivo anche un’altra portacontainer e sarebbe la quinta nell’arco di sole due settimane, anche se su questo specifico segmento sarà opportuno andare poi a verificare se i contenitori arrivano vuoti, come avviene spesso a Civitavecchia, oppure pieni. In quest’ultimo caso, l’inversione di tendenza sarebbe quanto mai significativa e potrebbe rappresentare il primo passo in direzione di un vero sviluppo di un traffico, non solo legato alla stretta dinamica del lavoro portuale, che la città attende da tempo immemorabile. Saranno dunque le prossime settimane a chiarire, fino in fondo, se la “ripresina” del porto può preludere a qualcosa di veramente importante nel settore commerciale, ad un ritorno a numeri e, soprattutto, a tonnellate di merce che tanto possono significare sotto l’aspetto economico e occupazionale.