La roulette è sopravvissuta nel corso degli anni mantenendo intatto il fascino di un gioco senza tempo che ha tenuto milioni di appassionati incollati ai tavoli dei casinò per oltre due secoli. La leggenda che accompagna la nascita della roulette vuole che questa fosse stata inventata dal filosofo e matematico seicentesco Blaise Pascal.
Pare che un amico viaggiatore tornò dall’oriente facendogli dono di una ruota della fortuna cinese, un oggetto raro e meraviglioso che Pascal modificò alla sua maniera.
Prese la ruota e la poggiò in orizzontale cominciando a studiarne le combinazioni e i funzionamenti. Dopo un intenso periodo di studi il risultato fu la pubblicazione de “Le proprietà cicliche delle combinazioni nel calcolo delle probabilità”, ancora oggi una sorta di Bibbia per gli amanti della roulette e del gioco in generale oltre a essere la base teorica di molti dei sistemi di gioco odierni.
Prima di passare a questi e quindi al succo di questo articolo abbiamo una serie di ragionamenti preliminari da compiere, e che possono indirizzare la nostra sorte nel gioco. Innanzitutto bisogna effettuare una scelta decisa tra roulette francese (37 numeri, un solo zero) e quella americana (38 numeri comprensivi di zero e doppio zero).
Roulette francese o americana
Nell’800 la roulette francese aveva ancora 38 caselle numerate (dall’1 al 36) comprensive di uno zero rosso e un doppio zero nero, simile alla roulette americana odierna (in cui gli zeri sono in verde). Eppure la formula esatta per il successo la trovarono i fratelli Blanc, parigini che nel 1840 rilevarono il casinò tedesco di Bad Homburg. Due anni dopo scelsero di togliere uno zero alla ruota e dimezzare così la percentuale di trattenute del banco, una trovata molto apprezzata dai giocatori che ebbe successo e si diffuse velocemente. Infatti, nel 1852 nacque il Casinò di Montecarlo da una idea del Principe Ranieri Carlo III ispirato dal successo del modello tedesco.
Bastò togliere una semplice casella (mantenendo invariate le quote delle vincite) per ridurre il margine di guadagno del banco da 5,26% a 2,70%. Questo basterebbe a spiegare perché sia senza dubbio meglio giocare con una roulette francese piuttosto che americana, ma va aggiunta la regola dell’en prison: in prigione, ovvero in caso di uscita di uno zero verde le puntate semplici (pari/dispari, nero/rosso) vengono sospese per quel giro o rimborsate; nella roulette americana invece diventano vincita del banco (e in questo caso c’è anche una possibilità in più, quella del doppio zero, che ciò avvenga).
Roulette fisica o digitale
La roulette online fa parte delle ampie stanze da gioco virtuale dei maggiori operatori del gambling online, gioco d’azzardo virtuale che sta avendo sempre più successo e aumentando sempre più il suo volume di mercato. I leader del settore hanno costruito il loro attuale successo su rinnovate norme di trasparenza, giochi dalla veste grafica sempre più accattivante e simile alle macchine analogiche ma disponibili anche in versione mobile.
Dando uno sguardo alle pagine wiki di uno degli operatori italiani storici più famosi, SNAI, innanzitutto troviamo conferma di come la trasparenza delle normative sia diventata una sorta di mission da rispettare nei confronti del giocatore, inoltre vi è una specifica sezione “vincite potenziali”. Qui troviamo gli indici RTP, Return To Player, da cui possiamo dedurre il margine di guadagno che si assicura il banco per un certo gioco. Gli RTP dei casinò online superano sempre il 90%, il che vuol dire che su 100 euro di giocate il casinò trattiene 10 e restituisce in forma di vincite 90 euro. Ma la vincita è distribuita in maniera casuale, giocare 100 euro non significa doverne per forza vincerne 90. La regola è: più alta è la percentuale RTP più la slot paga.
Il casinò fisico invece è, per così dire, più interpretabile. Esistono dei fattori che possono indirizzare il nostro gioco: il lancio del croupier potrebbe avere sempre la stessa forza, di modo da poter indirizzare la pallina in una certa sezione della ruota; pallina o ruota potrebbero avere leggere inclinazioni o imperfezioni che ne indirizzano il percorso. Un buon consiglio per i più inesperti è cominciare con un conto online in modo da prendere presto confidenza con le puntate e tutto il sistema di gioco in generale, prima di lanciarsi nella mischia e godersi il brivido dell’analogico.
Legge del terzo
Cominciamo la parte dedicata esclusivamente alle strategie di gioco con una delle teorie fondamentali postulata dallo stesso Pascal. Studiando il funzionamento della sua ruota il matematico capì che in effetti c’era una sorta di elemento in comune nei vari cicli di tiro (per ciclo di tiro s’intende una tranche da 37 tiri, i numeri delle varie caselle della roulette). In pratica su ogni 36 o 37 lanci venivano “estratti” solo due terzi dei numeri (24) mentre un terzo non veniva mai toccato dalla pallina.
Non si tratta di una scienza esatta eppure la statistica si conferma soprattutto nelle lunghe sessioni di gioco. Ne consegue che se conoscessimo il terzo della ruota che non viene mai baciato dalla sorte avremmo le combinazioni possibili ridotte di un terzo e quindi più probabilità di vittoria. L’indicazione di massima è questa, ne possiamo dedurre che giocando ripetutamente sui primi 7 o 8 numeri usciti in un ciclo di gioco alla lunga potremmo finalmente riuscire a centrare il numero esatto (una scommessa che paga 35 a 1 la posta), ma servono ingenti fondi per questa giocata. Mentre possiamo usare la legge del terzo per applicare un altro tipo di sistema, niente meno che il sistema di James Bond.
Strategia James Bond.
Supponiamo di sedere a un tavolo e cominciare a segnare le serie di numeri uscite passo passo. Dopo circa 3 o 4 cicli dovremmo avere l’idea chiara di quale sia il famoso “terzo” (gruppo di 12 numeri) che è uscito di meno. Se ad esempio non fossero mai usciti numeri alti allora quello sarebbe un buon momento per applicare questa strategia.
Mettiamo di avere a disposizione un budget da 200 euro e distribuirlo così: 140 € sui numeri alti (19-36), 50 € su sei numeri (13-18) e 10 € sullo zero che fungerà da assicurazione. Se il numero estratto sarà tra il 19 e il 36 il profitto è di 80 €; se sarà tra il 13 e il 18 il profitto è di 100 €; se esce lo zero; il profitto di 160 €.
E se invece dovesse venir fuori un numero basso da 1 a 12? Si tratterebbe di una sconfitta e proprio per questo è il momento di introdurre il sistema Martingala.
Sistema Martingala
Niente di più semplice: in caso di sconfitta si ripunta il doppio per rifarsi anche della sconfitta precedente. Questo sistema si sposa in linea teorica con la maggior parte dei sistemi di gioco (e con una buona possibilità economica visto che richiede un raddoppio delle puntate in caso di sconfitta) ma è soprattutto apprezzato per le giocate “esterne”. Vengono definite così perché nel tavolo verde delle puntate si trovano ai bordi, ma vengono anche dette giocate semplici poiché si tratta di indovinare “solo” se uscirà il rosso o il nero, il pari o il dispari (le due giocate si possono anche combinare). Mettiamo di scommettere 5 euro sul rosso, in caso di uscita del nero sarebbe meglio ripuntare 10 euro sempre sul rosso, in caso di vittoria si recuperano anche i soldi delle puntate precedentemente perse.
La variante “Gran Martingala” prevede l’aggiunta di una unità per ogni riscommessa: riprendendo sempre l’esempio dei 5 euro scommessi sull’uscita del rosso, in caso di sconfitta col Gran Martingala dovremmo ripuntare 11 invece che 10 euro. L’ultima variante invece è l’Anti Martingala, ovvero il raddoppio della posta in caso di vittoria, e non di sconfitta, del giocatore.
Per ulteriori approfondimenti sulla storia e le strategie di gioco alla roulette si consiglia la lettura del manuale “Da zero a trentasei. Guida completa alla Roulette” di Antonio Lamagna.