Anche i coordinatori della sinistra Ds, area Mussi, intervengono in merito alla imminente concessione alla Roma Cruise Terminal, da parte dell’Autorità Portuale. In una lunga nota la componente minoritaria dei Ds invita tutti i partiti del centro sinistra ad intervenire con forza per evitare colpi di mano. Cliccare per leggere l’intervento integrale.
“Non riteniamo possa restare relegata nei confini di una polemica
che rischia di assumere anche toni aspri, la recente vicenda della
richiesta avanzata dalla soc. Roma Cruise Terminal di ottenere la
concessione per 40 anni delle banchine 10-11-12-13-13bis e 25, in
sostanza di 11 ettari del nostro porto. Crediamo invece che meriti una
riflessione attenta e ponderata, perché la posta è molto alta.
Decisioni di tale portata non possono essere prese dal solo
Presidente dell’Autorità portuale, al di fuori di una condivisione delle
forze più rappresentative della società cittadina.
Se poi invece tutto fosse già tutto precostituito allora vuol
proprio dire che a Civitavecchia la partecipazione è morta e sepolta e
che il potere si è ristretto nelle mani di pochi che lo gestiscono come
fosse cosa loro.
Noi non siamo d’accordo sulla scelta che si va delineando.
Esprimiamo un disaccordo netto, senza alcuna oscillazione di giudizio,
pronti comunque come sempre, al confronto con le ragioni degli altri.
Cominciamo a riflettere sul modo in cui la vicenda viene
gestita.
Si costituisce la Società Roma Cruise Terminal srl nell’aprile
2005 quindi tre mesi fa, con lo scopo di gestire tutte le attività
croceristiche nel porto di Civitavecchia.
Il 22 giugno il presidente dell’Autorità portuale pubblica
l’avviso e dà tempo fino al 22 luglio per eventuali opposizioni e
domande in concorrenza. Mai procedura fu così bruciante, così rapida,
così tempestiva.
Una prima domanda sorge spontanea: è ragionevole, è plausibile,
che una decisione che condizionerà pesantemente per 40 anni la vita del
nostro scalo venga assunta in questo modo, con tempi così rapidi e senza
alcuna consultazione?
E ancora: è ragionevole che venga assunta dal Presidente
dell’Autorità portuale tre mesi prima della scadenza del mandato?
Certo, si tratta di una grande società, in cui sono presenti
importanti gruppi armatoriali. Questa società chiede di ottenere in
concessione 112.000 mq del nostro porto, la totalità delle banchine
destinate al traffico croceristico.
Non solo, chiede anche la concessione per la banchina 25
destinata al traffico commerciale.
In sostanza si determinerebbe un regime di assoluto monopolio e
si sottrarrebbe alle attività commerciali una banchina vitale, senza la
quale davvero nel nostro porto diventerà difficile lo sviluppo di un
settore ? quello commerciale appunto ? da sempre considerato di primaria
importanza.
Vogliamo fare del porto di Civitavecchia un porto
prevalentemente croceristico? E’ questa la scelta condivisa? Noi
crediamo che prenderemmo una china pericolosa, in contrasto netto con le
volontà da sempre espresse da tutte le forze politiche e sociali, dal
mondo imprenditoriale, dalla stessa Compagnia portuale, alfiere storico
di uno sviluppo equilibrato tra le varie componenti.
Il crocerismo è importante ma non si possono sacrificare ad esso
altri settori ancor più determinanti per la crescita economica del porto
e della città.
Inoltre ove dovesse essere accolta la richiesta si
consegnerebbero 11 ettari del nostro porto a un grande gruppo
armatoriale, a una società che, anche se di grande rilevanza, non è
l’unica operante nel nostro scalo (la notizia che gestisce il 90% del
traffico croceristico nel nostro porto è del tutto inesatta).
Un monopolio vero e proprio, che fa impallidire qualsiasi
visione anche neoliberista dell’economia. Come si può ragionevolmente
sostenere che tutti gli spazi per le navi da crociere vengano gestiti
da un unico soggetto è davvero impossibile capirlo.
Noi crediamo che si debba rivendicare da parte di tutti
l’apertura di un dibattito ampio, per valutare fino in fondo le
implicazioni e le conseguenze.
Innanzitutto il centro sinistra, che si è espresso così
chiaramente per il cambiamento di gestione dell’Autorità portuale,
dovrebbe intervenire con forza per impedire questo improvviso colpo di
mano, che conferma quanto l’attuale Presidente sia portatore di una
linea che tende ad escludere la città dal porto e a consegnare il nostro
scalo al monopolio dei grandi gruppi armatoriali.
I tempi sono brevi e l’allarme è grande. Crediamo non si possa
più indugiare. Temporeggiare ancora senza esprimersi diventerebbe di
fatto complicità”.
Coordinamento sinistra Ds, area Mussi