200 mila euro. È quanto il commissario straordinario Ferdinando Santoriello aveva previsto di incassare dal 1 luglio al 31 dicembre 2014 con l’istituzione della tassa di soggiorno per i turisti che decidono di alloggiare negli alberghi o nei bed & breakfast di Civitavecchia. Il dato è emerso questa mattina all’aula Pucci durante un incontro tra l’assessore al Bilancio e alle Politiche Finanziarie Florinda Tuoro, l’assessore al Commercio Vincenzo D’Antò, il presidente della Confcommercio Vincenzo Palombo e una ventina tra titolari e rappresentanti delle strutture ricettive della città.
La riunione è stata finalizzata a discutere le linee guida per l’applicazione della tassa di soggiorno a partire dal mese prossimo e la redazione del modulo che le strutture ricettive dovranno compilare. Nel corso dell’incontro, però, è emerso ancora una volta il “no” secco di associazioni di categoria e albergatori nei confronti di questa tassa. Secondo Palombo i 200 mila euro previsti dal commissario Santoriello sono una cifra sproporzionata. Per ottenerla, infatti, tutte le strutture ricettive dovrebbero essere totalmente occupate sia nell’alta che nella bassa stagione. Un’ipotesi improbabile secondo Palombo, che ha sottolineato come Civitavecchia sia più che altro un luogo di passaggio per i crocieristi diretti a Roma e quindi non costituisce una realtà turistica di per sé. Per l’associazione dei commercianti e gli albergatori, dunque, la tassa di soggiorno è solo l’ennesima mannaia su un settore già fortemente in crisi. Sia la Confcommercio che le strutture ricettive si sono impegnate a fare parte di un osservatorio, che dovrebbe essere istituito nelle prossime settimane, per valutare l’andamento della tassa e di un tavolo tecnico finalizzato a monitorare l’effettivo introito che deriverà dall’applicazione della tassa.