Il sindaco di Ladispoli, Gino Ciogli, ha annunciato la costituzione de “La città del carciofo”, l’associazione approvata dal Consiglio comunale tirrenico di concerto con il comune di Cerveteri, che si pone come obiettivo prioritario quello di intraprendere progetti di tutela del carciofo e del suo ambiente naturale, attraverso politiche di sviluppo eco-compatibile della sua coltura, la difesa delle sue tipicità, dell’autenticità e delle qualità del fiore in tutte le sue diversità presenti sul territorio nazionale e, eventualmente, extra nazionale. “Tra i fini della Città del carciofo ? afferma Ciogli ? c’è la divulgazione delle conoscenze legate a questo magnifico prodotto della terra perché costituisca una valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti tipici locali e quindi delle risorse naturali ed economiche delle aree interessate a questa coltivazione e dei relativi territori comunali. Da non sottovalutare, inoltre, lo sviluppo del turismo gastronomico locale e la costituzione delle strutture necessarie a rispondere alle esigenze dei visitatori e degli operatori del sistema. Infine, ma non certo per importanza, il favorire la reciproca conoscenza delle tradizioni delle popolazioni e dei prodotti tipici attraverso un sistema di rete sia tra i comuni italiani che quelli stranieri al fine di scoprire le potenzialità economiche creando, in questo modo, nuove opportunità di lavoro. Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale stimolare gli enti locali alla promozione e difesa delle risorse paesaggistiche, ambientali e culturali delle zone legate alla coltivazione del carciofo. Di grande importanza sarà anche la mappatura delle zone geografiche in cui è presente il carciofo approfondendo lo studio sulla diffusione del fiore sia in Italia che all’estero. Così potremo ricostruire la storia e la cultura di questo delizioso ortaggio”.
Tra le attività previste dall’Associazione “Città del carciofo” si sono anche l’elaborazione di piani di marketing e di divulgazione della cultura legata a questo prodotto della terra, l’organizzazione incontri con gli enti associati, le istituzioni pubbliche e private ed i centri di ricerca per incentivare i metodi di coltivazione biologici.
“Realizzeremo ? conclude Ciogli ? inoltre delle carte turistiche, delle guide e dei percorsi didattici. Questo permetterà di creare un vero e proprio circuito gastronomico e naturale che costituirà un’attrattiva non solo per gli amanti della buona tavola”.