A pochi giorni dalle consultazioni, i Giovani Comunisti di Ladispoli hanno deciso di esprimersi sull’importanza della scadenza referendaria relativa alla legge 40. “Votare e votare Si il 12 ed il 13 giugno ? affermano ? oltre ad essere espressione di democrazia diretta, rappresenta la reale possibilità per i cittadini di divenire artefici primari di grandi cambiamenti. Il nostro appello si rivolge soprattutto ai giovani, perché votare è un Diritto-Dovere da non dimenticare, ed in questi giorni, troppo spesso si è sentito parlare dei favorevoli al si come dei boia, e si è confusa la ricerca scientifica con il gravissimo concetto di eugenetica.
Riteniamo giusto spiegare perché andremo a votare e voteranno 4 Si:
1: L’articolo 33 della Costituzione recita: “L’arte e la scienza sono libere, e libero ne è l’insegnamento”. Ma se la scienza (nei limiti bioetici) è realmente libera, non è possibile volgerne gli sviluppi verso l’essere umano nella prevenzione e nella cura di malattie gravi e diffuse? Non sarebbe più giusto chiedersi come finanziare e garantire la ricerca (magari riducendo i fondi bellici), piuttosto che limitarla ingiustificatamente? In queste domande dimora il nostro Si al primo quesito.
2: L’attuale legge 40 sottopone la donna a trattamenti pericolosi per la sua salute e consente la fecondazione assistita senza che sia possibile intervenire sulla trasmissione di gravi malattie genetiche. “Impiantare” tre embrioni simultaneamente, comporta l’eventualità di una terapia inefficace, frustrante e dannosa per la coppia. Neanche l’eventuale riuscita del processo di fecondazione, tutela pienamente la donna che vi si è sottoposta. Ecco brevemente spiegato il nostro secondo si.
3: L’attuale legge antepone i diritti del concepito a quelli della madre negando il principio di autodeterminazione della donna e l’inviolabilità del corpo femminile. Questo punto della legge rappresenta per noi un campanello d’allarme da non sottovalutare; se l’embrione acquisisce personalità giuridica, sembra breve il passo verso una ridiscussione della legge 194 in materia d’aborto. È necessario votare Si per riaffermare una maternità libera, voluta e consapevole.
4: Lasciare la legge cosi com’è, significa vietare in maniera aprioristica ed assoluta la fecondazione eterologa che consente la donazione esterna di semi o ovociti a coppie in cui uno od entrambi i componenti siano sterili. Il desiderio di avere un figlio, non può essere discusso da smanie liberticide di una legge, che non mette in conto la frustrazione che possono provare le donne, anche giovanissime, la cui sterilità potrebbe essere anche causata da malattie tumorali, di non vivere con il proprio compagno la genitorialità. Indispensabile per tutto questo è il nostro quarto Si.
Il Parlamento ha approvato una pessima legge che costituisce un attacco all’autodeterminazione della donna ed ai diritti fondamentali della persona ed una ferita per la democrazia e la laicità dello Stato.
Ladispoli, i Giovani Comunisti prendono posizione sul referendum
