Ladispoli piange la scomparsa di Nardino D’Alessio, uomo buono, essenza del concetto di memoria storica posta a baluardo culturale della città. Consigliere Comunale dal 1975 al 1980, dal 1984 al 1993 e dal 2007 al 2017, è stato un riferimento politico importante per il territorio, in particolare prima nella Democrazia Cristiana e poi nel Partito Democratico.
Ricoprendo anche l’incarico di Assessore al Turismo, ha dato vita alla celebrazione del primo centenario della fondazione di Ladispoli, avvenuto nel 1988, seguendo contemporaneamente però
anche lo sviluppo di quelle manifestazioni perno dello sviluppo del luogo. Laureato in Sociologia, per molti anni Referente del Servizio Orientamento presso l’Università Cattolica di Roma, il suo curriculum conta diverse pubblicazioni in campo della formazione, prodotte tutte e non solo dalla Casa Editrice CISU.
In materia di riscoperta del passato locale, inserisce titoli importanti come scrittore grazie a “I pescatori di Pozzuoli a Ladispoli” e in particolare alla trilogia “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Tremila anni tra storia e immagini”, presentato da ultimo all’edizione 2024 del Salone Internazionale del libro di Torino. Nato il 23 marzo 1952 a Gabbiano, frazione di Civitella del Tronto, appartiene a quella comunità di persone, gli “abruzzesi”, che emigrando sono stati portatori della pratica del commercio a Ladispoli. Appassionato di calcio, tifoso della S.S.Lazio, scompare all’età di 72 anni, lasciando sua moglie Luana Bedin al suo fianco da oltre 40, dopo una dolorosa malattia. Un duro colpo per la città, Nardino D’Alessio era infatti voluto bene da tutti, per il suo modo di porgersi e di parlare, sempre rivolto all’agire e guardare il futuro con gli occhi della speranza. L’ultima apparizione in pubblico lo scorso 22 luglio, intervistato da Andrea Contorni per Canale 10 all’interno di un documentario “Ladispoli. Un viaggio lungo 3000 anni di storia”.