Ladispoli, riduzione Tari sulle udienze non domestiche
L’applicazione e il calcolo della tariffa Tari per le utenze non domestiche seguiranno a Ladispoli quanto previsto dalle norme nazionali e dal regolamento comunale: ci sarà quindi la riduzione dell’80% per quanti avranno fatto richiesta presentando al Comune copia del contratto di smaltimento dei rifiuti che superano il quantitativo minimo. La riduzione sarà applicata per la parte di anno coperto dai contratti e nelle modalità previste dalla legge. Allo stato attuale, su 1800 attività non domestiche, sono arrivate al Comune 350 domande di riduzione e gli uffici stanno valutando la regolarità dei documenti allegati. C’è da tenere conto che fino ad oggi il Comune ha chiesto il pagamento soltanto della prima rata e quindi di un terzo dell’importo complessivo. Le numerose dichiarazioni che si sono succedute sull’argomento TARI in queste ultime settimane da parte di consiglieri comunali e dal rappresentante di Assobar hanno creato confusione e hanno fatto passare in secondo piano i risultati positivi che il servizio di Igiene urbana sta raggiungendo a Ladispoli. I numeri e la quantità dei rifiuti differenziati sono tra i più alti della Regione Lazio, a dimostrazione dell’ottimo lavoro fatto finora dagli Uffici comunali, dagli utenti della nostra città e dall’Azienda. Questo non significa che non ci siano aggiustamenti da fare e cose da migliorare: stiamo lavorando quotidianamente per ottimizzare il servizio di spazzamento delle vie e la pulizia di parchi e giardini. Per quanto riguarda il rappresentante dell’Assobar, Marco Nica, i suoi continui attacchi all’Amministrazione e alla ditta appaltatrice non favoriscono il clima di confronto sereno che porterebbe vantaggi sia alla categoria sia all’attività amministrativa. Da quanto risulta alla Camera di Commercio il rappresentante di Assobar è proprietario di più del 30% della quota della società che offre il servizio di raccolta alternativa a quello della ditta appaltatrice. Non c’è nulla di irregolare in ciò: è evidente però che questo pone alla stessa Assobar un problema di conflitto di interessi, problema che riguarda un’associazione e nella quale l’Amministrazione non vuole entrare. Quello che invece va sottolineato è che la posizione di Nica come comproprietario della società potrebbe spiegare i suoi continui ed immotivati attacchi all’Amministrazione comunale, al delegato e alla ditta che gestisce il servizio: sarebbe opportuno che ognuno scegliesse il proprio ruolo e collaborasse attivamente con il solo fine di migliorare lo standard qualitativo della nostra Città.