“Il sole è alto a Ladispoli, di basso c’è solamente la qualità della politica amministrativa della città. Se con il caldo è consigliabile indossare un cappellino per evitare colpi di sole, viene da chiedersi cosa invece si siano messi in testa i nostri amministratori”. Inizia così una nota di Sinistra Italiana di Ladispoli, che attacca l’amministrazione Grando.
“Sulle “note” della solita litania – affermano da Si – alla ricerca dei “volani del turismo”, dove ogni cosa viene fatta per attirare turisti, per l’ennesimo anno ci ritroviamo la stessa confusione balneare, senza una regia precisa, con eventi che, al massimo, possono attirare i cittadini annoiati di qualche paese limitrofo, nonostante “il cartellone”.
Se l’erosione delle coste, limita l’afflusso durante la stagione balneare, eccoli pronti a metter le mani avanti: non ci sono soldi, i turisti non vengono, “ce servono più sòrdi!”. Sono decenni che si aspettano nuovi turisti, e vai con la costruzione di case, ancora vuote ed invendute, e di servizi mai ottenuti.
Cosa si sono messi in testa, con questo sole, i nostri amministratori? Di lasciar costruire nei parchi pubblici, edifici ed impianti, di far stravolgere progetti, al limite della decenza urbanistica, per accontentare i soliti noti, la “gilda dei costruttori”, i veri Gotha di Ladispoli.
Di crearsi regole per una cerchia ristretta di imprenditori, che a Ladispoli non portano nulla ma tolgono solamente: spazi pubblici, soldi e quei pochi servizi rimasti. Al più, vengono occupati spazi pubblici e comunque dedicati alla comunità, per renderli inutilizzabili, con lavori infiniti, dove la speculazione è l’unica cosa certa. Come certezze a Ladispoli, abbiamo anche la solita chiazza marrone in mare e il fuggi fuggi dei bagnanti: migliaia di euro per un abbonamento sotto l’ombrellone e l’estate passata al pronto soccorso per decine di residenti e turisti.
Dulcis in fundo, Piazza Rossellini trasformata in baraccopoli, dove casette di legno, tinteggiate in malo modo, occupano la piazza per venderci due etti di felicità al cartoccio. La sagra della banalità di Ladispoli, abbia pure inizio. Venghino siòri, venghino!”.