Ci risiamo. Dopo alcuni mesi di pausa, conseguenti a diversi blitz e a qualche arresto da parte delle forze dell’ordine coordinate dalla Procura della Repubblica, sono ricominciati i furti delle batterie di autovetture, soprattutto di quelle di piccola cilindrata. Segnalazioni al riguardo arrivano da diverse zone di Civitavecchia e, a quanto pare, tra le vittime ci sarebbero anche alcune società che hanno visto sparire le batterie del loro parco auto.
Il sistema, ormai consolidato, è sempre lo stesso: la vettura viene aperta col classico sistema usato dai ladri d’auto, ovvero forzando uno sportello, viene poi aperto il cofano e dal vano motore viene asportata la batteria. Un’operazione, insomma, che può durare al massimo un quarto d’ora. Adesso bisognerà vedere se la ripresa di questo genere di furti è ancora una volta legata allo spaccio di droga. Come si ricorderà, infatti, la maggior parte delle batterie auto rubate a Civitavecchia lo scorso anno erano state rinvenute nelle campagne tra Allumiere e Tolfa sia dai volontari dell’associazione Bioma che durante diversi blitz condotti dalle forze dell’ordine. Venivano utilizzate dagli spacciatori in quelle che erano diventate delle vere e proprie basi operative all’interno della boscaglia per avere un minimo di illuminazione nelle ore notturne e per ricaricare i telefoni cellulari, necessari per comunicare con i complici e i clienti. Tutto lascia quindi ritenere che l’attività dello spaccio sia ripresa sempre con le stesse modalità e organizzazione. Tutto sta a vedere quali zone boschive sono adesso state individuate come base operativa da parte dei malviventi.