E’ Enrico Di Quinzio il mandante della cosiddetta aggressione dell’archetto. avvenuta il 21 gennaio scorso, in pieno centro storico cittadino, quando venne malmenato violentemente un artigiano civitavecchiese da Stefano Pezzi, poi arrestato, che gli rubò ben 4.000 euro.
Ma proprio la grossa quantità di denaro in possesso dell’artigiano fece insospettire gli inquirenti. Sospetti che si sono dipanati l’altro ieri, quando i carabinieri hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Enrico Di Quinzio, trentotto anni di Civitavecchia, ex collega dell’artigiano aggredito. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Alessandra D’Amore e condotte dai carabinieri della locale stazione, hanno rivelato che è stato Di Quinzio ad organizzare la rapina, per vendicarsi del suo ex datore di lavoro. Di Quinzio sapeva che il datore di lavoro dava di frequente il denaro al suo collega.
Quando poi è stato licenziato, Di Quinzio ha iniziato a pensare ad una vendetta. Allora ha contattato il Pezzi ed ha organizzato la rapina. Il giorno dell’aggressione infatti, Di Quinzio era parcheggiato in piazza Calamatta aspettando il Pezzi per dividersi il denaro. Ma a quanto pare Di Quinzio non voleva che l’aggressione fosse così violenta, in quanto la sua intenzione era solo quella di prendere i soldi del suo ex datore di lavoro. Di Quinzio sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia forse già domani, o al massimo lunedì prossimo.