70 anni fa, la notte del 4 novembre 1942, sotto un diluvio torrenziale, novemila veicoli italo-tedeschi erano in piena ritirata dalle parti di Fuka, in Egitto, lungo la via Balbia. La battaglia di El Alamein così aveva sentenziato.
Tra di loro, il Caporal Maggiore Giuseppe Bomboi, tanti altri ragazzi dell’Ariete e di tutto Regio Esercito. Erano stati gli ultimi a mollare. No, Giuseppe non ci aveva mai creduto in quella guerra. Ma era stato in prima linea fino all’ultimo momento. E ci sarebbe stato ancora molto fino all’8 maggio 1943 quando fu fatto prigioniero in Tunisia e passò oltre due anni di campi di prigionia negli Stati Uniti d’America. Perché aveva un PROFONDO SENSO DEL DOVERE.
Da quando esiste il Comune di Santa Marinella, Giuseppe Bomboi, il Cavalier Giuseppe Bomboi, Promotore dell’Autonomia Comunale locale, insieme agli eterni ragazzi della Sezione Locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, aveva celebrato l’antica Festa delle Forze Armate, ricordando i nomi dei ragazzi che dalla guerra non erano più tornati. Ogni benedetto 4 novembre.
Oggi, 70 anni dopo la ritirata in Nord Africa, questa amministrazione comunale che, a fatica, riesco a definire tale, forse per una pioggerella, ha pensato bene di starsene al caldo delle lenzuola. D’altra parte è domenica e ci sarebbero stati i soliti quattro gatti.
Però l’avevano organizzata loro la manifestazione. Il Sindaco aveva contattato i portavoce della Sezione locale Combattenti e Reduci tramite i suoi portavoce. Già quello che chiamiamo Sindaco oggi ha indetto la pubblica cerimonia attraverso i suoi portavoce.
E ha lasciato, sotto la pioggia, il Combattente e Reduce Attilio Pescatori, 92 anni portati ritti su una colonna d’acciaio, nonostante gli anni, e non sulle pance grasse dei consigli che ingrassano.
Era in piedi davanti al monumento dedicato ai suoi fratelli. È bastato un suo sguardo per far balbettare le scuse di mancanza di rispetto da parte dell’Assessore Galletti, giunto in affrettato ritardo di 25 minuti perché stava tentando di organizzare gli elettricisti, unico rappresentante, ribadisco in ritardo, di una pubblica amministrazione.
Dove era il Sindaco questa mattina? Dove le istituzioni? Dove era chi ci dovrebbe rappresentare? PERCHE’ NON C’E’ GIUSTIFICAZIONE CHE TENGA DAVANTI AD UNA SCENA COME QUELLA DI QUESTA MATTINA. NESSUNA GIUSTIFICAZIONE NE’ DI RITARDO NE’ DI ASSENZA DA PARTE DELLE AUTORITA’ COMUNALI. La scuola è finita e ha insegnato poco ad alcune persone.
C’è solo tanta delusione, rammarico e rabbia per una città affidata a persone indegne di rappresentarla. Persone che non hanno rispetto per la memoria. Per alcuna memoria. Neanche di quella di coloro che gli permettono di scaldare le loro poltrone e di ricevere il loro vile denaro oggi.
Allora lo scriviamo noi: ONORE AI CADUTI.
Giuseppe Bomboi