“La pesante vicenda dell’allontanamento degli stranieri dal San Pio ha visto uno strascico di polemiche sui media locali che hanno portato a far conoscere e quindi riflettere sul fenomeno dei profughi presenti nel nostro paese in modo fuorviante.
Lungi da avviare una polemica con la stampa che ha inevitabilmente descritto una vicenda di cronaca i rimpalli di responsabilità, le critiche e gli apprezzamenti reciproci tra gli attori della vicenda certamente la città non fa bella figura di fronte al dramma epocale delle migliaia di profughi”.
“Una città impreparata alla storia del nostro tempo, una città che ha fatto finta di non vedere che la accoglienza sbagliata di un pur lodevole parroco che ha pensato di fare il suo dovere caritatevole, stava creando una bomba sociale dalle imprevedibili conseguenze.
Quella condizione miserabile di stare in 50 / 70 poveri ragazzi in due stanzoni della parrocchia non doveva essere l’accoglienza di una città come la nostra che vanta un pur glorioso passato di impegno democratico e civile; tanti non si sono accorti o hanno fatto finta di non vedere e così ci si sta abituando che i problemi del nostro tempo non ci riguardano.
E così l’Emergenza Nord Africa del 2011 per noi è stato il glorioso ( e lucroso) passaggio alla “De Carolis” che alcuni ancora rimpiangono (anche in frange di sinistra); per fortuna i tempi di Maroni con i respingimenti in mare e i famigerati “Centri d’accoglienza” sono passati e si spera che la nuova attenzione verso i profughi di Lampedusa del Governo e culminata con la visita di Papa Francesco cancelli per sempre quella pagina infame di disprezzo e di disumanità.
I ragazzi del S.Pio, il triste “sgombero” la “paura” ingenerata dalla strana presenza, il disinteresse di tutti ( escluso quel povero parroco) come se i profughi non ci riguardano sono il disgraziato frutto di quelle politiche sbagliate.
Eppure ieri è stata vissuta, per un paradosso della storia, nella nostra città una pagina diversa per lo stesso problema.
E così mentre con tanta enfasi si consumava in città un dramma per 50 giovani “sgomberati” ed allontanati ieri sono giunti 15 profughi provenienti da Lampedusa accolti nel progetto SPRAR del Ministero degli Interni e dell’ANCI al quale in nostro Comune aveva opportunamente aderito.
Il Sindaco Tidei infatti a seguito dell’invito dell’ANCI a partecipare alla rete SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), su sollecitazione della delegata all’Immigrazione Claudia Martinescu e dell’ARCI di Civitavecchia ha saggiamente aderito in tempo per creare una rete di servizi atti ad affrontare civilmente l’inevitabile afflusso di profughi.
E’ un progetto di cui è capofila il Comune di Santa Marinella che partecipa già da tre anni esteso oggi a Civitavecchia e Cerveteri che complessivamente accolgono in tutto 48 profughi , rifugiati o richiedenti asilo.
Oggi c’è un diverso approccio al fenomeno degli sbarchi, occorre smettere di parlare di emergenza profughi cosi come un disastro naturale , un’ alluvione, un terremoto ; è la storia che scrive le sue pagine di sofferenza e di dolore per tante parti del mondo compresa la nostra crisi economica che sta spingendo tanti italiani nella povertà.
Bisogna sconfiggere il tentativo scellerato di far sentire questi giovani provenienti da tutto il mondo quali concorrenti dei nostri giovani disoccupati quando con una politica intelligente sia di integrazione che di sviluppo possono costituire una risorsa per far crescere il nostro paese.
Con il sindaco abbiamo avviato un progetto ” Città Solidale” dove tale parola significa non città più buona ma una comunità più attenta e consapevole “.
p. Arci Comitato di Civitavecchia
Roberto Sanzolini