Per Danilo Larini, il fiduciario svizzero tuttora detenuto nel carcere di Lugano, si profila un’appendice giudiziaria anche in Italia. Ha infatti ricevuto comunicazione dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia relativamente all’articolo 415 bis del codice di procedura penale. Giuridicamente sta a significare che sta per concludersi un’inchiesta a carico di un indagato, il quale ha la possibilita’ di sapere del fatto per il quale si sta procedendo nei suoi confronti, delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto.
Inoltre viene avvertito che la documentazione relativa alle indagini espletate è depositata presso la segreteria del pubblico ministero e che il suo difensore ha facoltà di prenderne visione ed estrarne copia. Ma Larini non sarebbe il solo personaggio al quale sarebbe stata inviata la comunicazione riguardante il 415 bis. Stando ad alcune indiscrezioni altre persone risulterebbero iscritte nel registro degli indagati. Tra loro non ci sarebbero attuali amministratori e dirigenti della Fondazione Cariciv, vittima della clamorosa truffa messa in atto dal presidente della LP Suisse. Intanto, per lo stesso Larini si potrebbero riaprire le porte del carcere dopo una detenzione che si protrae dal novembre scorso. Dopo quasi un anno passato dietro le sbarre del carcere di Lugano, il fiduciario svizzero, potrebbe tornare a casa. Una decisione in tal senso e’ attesa per le prossime ore da parte del giudice dei provvedimenti coercitivi. Larini, a quanto sembra, nelle ultime settimane avrebbe iniziato a collaborare e la cosa potrebbe avere un peso importante relativamente alla concessione dei domiciliari. Ma l’inchiesta condotta dalla magistratura elvetica puo’ dirsi tutt’altro che conclusa. Tante sono, infatti, le cose da chiarire anche per verificare di quali protezioni e connivenze il presidente della LP Suisse ha goduto in patria. Basti considerare che lo scorso anno era stato premiato dall’ufficio del commercio estero quale unico fiduciario svizzero che ha ottenuto la licenza per il family office in Quatar. Tanti gli interrogativi ancora da chiarire. Dove erano, ad esempio, i controllori dei fiduciari e le varie banche ticinesi come concedevano a Larini fidi e finanziamenti su bilanci a quanto pare poco chiari? E ancora, dove erano tutti gli organi di controllo e chi controllava i contratti e i flussi di denaro? E in ultimo, considerando il ruolo avuto nella vicenda dalla Nucleus, quale era il ruolo delle compagnie assicurative?