Prime reazioni all’ordinanza emanata dall’Autorità di Sistema Portuale in merito allo scarico dei container al porto di Civitavecchia. Molo Vespucci ha disposto lo svolgimento delle operazioni nel terminal container, alla banchina 25 gestita da Rtc, a partire dal prossimo 15 settembre. Una decisione che ha suscitato grande preoccupazione da parte dei lavoratori di Cfft, che hanno deciso di far sentire la loro voce attraverso una lettera. Di seguito il testo integrale.
“Il personale della Cfft esprime profonda preoccupazione e rammarico per l’ordinanza emanata dall’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Non si riesce a comprendere come sia possibile che il presidente di Majo, che dovrebbe essere un soggetto super partes, con un ruolo volto alla promozione dello scalo e quindi ad attirare traffici e merci, ruolo quanto mai delicato e necessario per risollevare un porto martoriato come il nostro, con questa ordinanza stia tentando di distruggere in soli 60 giorni quello che di buono è stato fatto in anni di attività, da una delle poche aziende sane che oggi operano nel porto di Civitavecchia. Infatti, a seguito di investimenti sia economici che occupazionali, la Cfft è riuscita a rendere il nostro scalo uno dei principali hub ortofrutticoli d’Italia, attirando clienti del calibro del Chiquita, Dole, Del Monte, Orsero, Bonita eccetera. Di questo risultato, come non possiamo che essere fieri, in quanto ottenuto anche e soprattutto attraverso la nostra professionalità ed i nostri sforzi. Con questa ordinanza scellerata di Majo rischia di rendere vani tutti i nostri sforzi ed ovviamente quelli della società, mettendo così a rischio oltre che la stabilità aziendale anche e soprattutto decide di posti di lavoro. Sulla base delle rassicurazioni personalmente ricevute dal presidente di Majo riguardo la permanenza di questo servizio alla Cfft, i nostri clienti si sono fatti carico di spostare tratte e volumi di merci sul nostro scalo. Tale ordinanza disattende completamente l’impegno di cui sopra preso dal presidente. Ci risulta che alcuni clienti abbiano già diffidato il presidente dell’Adsp dal procedere con azioni finalizzate ad impedire a Cfft di operare sui containers. Forse il presidente di Majo riteneva che le multinazionali avrebbero accettato supinamente tale imposizione senza batter ciglio? Purtroppo sappiamo che alcune società hanno già dichiarato di scegliere altri porti (Livorno e Salerno su tutti) qualora la Cfft dovesse essere costretta a svolgere non autonomamente tale servizio, ma la cosa sembra comunque non interessare i vertici di questo scalo che dall’alto dei loro impegni istituzionali sembrano aver perso il contatto con la difficile realtà del nostro porto o a pensar male, forse è il risultato sperato nell’interesse di qualcun altro. Come lavoratori avremmo auspicato che per salvaguardare l’espansione, l’occupazione, i traffici ed il buon nome del porto di Civitavecchia, i vertici dell’Adsp avrebbero dovuto consentire a noi lo sbarco di navi con containers di merci ortofrutticoli ed alla Rtc lo sbarco delle navi con containers di merci varie. Ci saremmo aspettati di ‘combattere’ la concorrenza esterna, di altri porti e non quella interna creata da chi avrebbe dovuto tutelarci, incentivando lo sviluppo e la promozione del porto di Civitavecchia. Ciò posto, si vuole da ultimo chiarire che non c’è nessuna ‘guerra’ Rtc e i lavoratori Cfft! Una volta e per sempre i lavoratori sono tutti uguali e a prescindere dalle scelte politiche e aziendali tutti quanti abbiamo a cuore il nostro posto di lavoro e il futuro delle nostre famiglie. Per questo è giusto combattere! Combattere al fianco della Cfft significa combattere per lo sviluppo e la sopravvivenza del nostro porto, non possiamo quindi che sperare che tutti e diciamo tutti siano al nostro fianco in questa folle e pazzesca vicenda”.