Gian Piero Baldi, presidente Bio Ambiente e Medico ISDE – Medici per l’Ambiente, e Simona Ricotti, rappresentante Forum Ambientalista – settore energia, all’attacco sul progetto Biogas a Tarquinia.
“Ieri – dichiarano Baldi e Ricotti – presso la sede della Regione Lazio, Area Difesa del suolo, Sit in organizzato dai cittadini di Tarquinia e Civitavecchia, insieme ad esponenti del Comitato per il diritto alla mobilità, di Piazza048 e ai Consiglieri Comunali di Civitavecchia Dario Menditto e Matteo Manunta (M5S), tutti uniti sotto un sole cocente di metà luglio, per manifestare la loro contrarietà al progetto di un impianto a biogas nel loro territorio. Contemporaneamente al primo piano di detto ente pubblico si è svolta la conferenza dei servizi tra gli enti valutatori. Convocati anche i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e cioè il Dr.Gian Piero Baldi (presidente Bio Ambiente e Medico ISDE – Medici per l’Ambiente), Simona Ricotti (rappresentante Forum Ambientalista – settore energia), insieme a Sergio Pisarri (Consorzio di Bonifica della Maremma etrusca). Presente anche Silvia Blasi, Consigliera Regionale M5S. Assente eccellente, invece, il Comune di Tarquinia. Assenza che non ha destato poco stupore, visto che il primo cittadino ha avvisato di tale defaillance solamente il giorno precedente a tale seduta della Conferenza, potenzialmente decisionale. Al Direttore del VIA (Valutazione impatto ambientale) l’onere di comunicare la motivazione giustificativa per tale assenza: il sindaco Mazzola attenderebbe l’esito della sentenza del Tar Lazio in merito al ricorso inoltrato dalla Etruria Ambiente Srl, quale principale consorziata della società Pellicano, avverso la delibera n° 33/2004 adottata dal Comune di Tarquinia, ad oggi pienamente vigente, che sancisce dal 2004 “…. la piena ed incondizionata contrarietà all’insediamento di centrali, industrie o impianti dediti alla lavorazione, stoccaggio e trattamento di qualsiasi tipo di rifiuti (urbani, speciali, industriali, pericolosi, ecc.) provenienti da aree non ricomprese nell’ambito del territorio comunale di Tarquinia e esprime altresì .a ferma contrarietà all’insediamento di centrali, industrie o impianti che prevedono il trattamento, la lavorazione, lo stoccaggio di rifiuti pericolosi anche se prodotti sul territorio del Comune di Tarquinia”. Un contenzioso squisitamente amministrativo, usato come scusante dal Sindaco Mazzola per evitare di esprimersi sulla compatibilità ambientale dell’impianto. Dopo lo stupore iniziale dei presenti, i lavori dell’istruttoria sono proseguiti con l’illustrazione, da parte dei rappresentanti delle associazioni, delle criticità del proponendo impianto a biogas, le ripercussioni negative sugli abitanti del luogo della vasta area agricola e, più in generale, su tutto il territorio di Tarquinia e Civitavecchia, essendo possibile un effetto sommatoria degli inquinanti con quelli delle altre fonti inquinanti presenti sul territorio (centrale a carbone, porto di Civitavecchia, deposito di pet coke etc). Sono state enunciate le probabili ripercussioni negative che tale effetto cumulativo potrebbe facilmente avere sull’economia agricola di Tarquinia ma soprattutto sulla salute della popolazione del territorio. Auspichiamo che il sindaco di Tarquinia, abbandoni indugi e tentennamenti, e facendo valere la Sua carica di massima Autorità Sanitaria Locale, voglia tutelare la salute della popolazione amministrata e l’economia agricola di pregio del territorio, pronunciando un definitivo no a questo progetto di un’industria insalubre di prima categoria”.