“Una misura violenta e colpevolizzante: un atto di una gravità estrema”. Così le Ardite di Civitavecchia commentano il contenuto dei volantini che da qualche giorno stanno circolando a Civitavecchia sulla proposta volta ad emendare la legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza, aggiungendo l’obbligo per la donna di ascoltare il battito cardiaco e guardare l’ecografia dell’embrione prima di procedere all’intervento.
“Queste pratiche sono estremamente violente e sono volte unicamente a colpevolizzare le donne per la loro scelta sottoponendole ad una sadica tortura. Diciamoci invece delle cose importanti: attualmente non è affatto necessario effettuare una ecografia per ottenere il certificato per l’IVG. Quello è un documento in cui si attesta che la persona è incinta e che vuole interrompere la gravidanza.
Per questo la L.194/78 parla della possibilità che il certificato possa essere effettuato da un medico, anche non ginecologo, come il medico di base. Perché non è necessaria nessuna ecografia.
Per ottenere il certificato non è necessario rilevare il battito fetale (molto spesso i medici, per il certificato dicono: “è troppo presto, devi ritornare”. Mai vero) ma anzi, le linee di indirizzo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dicono che prima si effettua la procedura e meglio è. Fare un ecografia e rilevare il battito fetale, invece, oltre ad essere una misura sadica, allungherebbe oltre misura tempistiche e procedure. Ci considerano non consapevoli quando scegliamo di avere figli, e tantomeno quando scegliamo di abortire, ed è a partire da quell’assunto che vorrebbero far intervenire lo Stato, non per garantirci diritti, ma per imporre la propria volontà attraverso coercizione e controllo dei corpi. L’infantilizzazione delle donne serve a farci sentire incapaci, un ennesimo strumento di controllo e oppressione.
Vorrebbero espropriarci dei nostri corpi, dalle scelte e dalle pratiche che su quel corpo si muovono, riducendoci a macchine da riproduzione. Non siamo sprovvedute e incapaci, conosciamo perfettamente quello che vogliamo e non vogliamo e siamo perfettamente in grado di sapere quando, come e se diventare madri. La violenza delle misure di repressione non ci piegherà”.
16 Comments
donna
ricordatevi che al comando ora c’è “Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana”
che altro pretendevate?
ci potevate pensare prima.
Ardita
Cara signora donna,
lo sa che per concepire bisogna essere in due?
le svelo il terzo segreto di Fatima.
non lo divulghi
Pippo
“Una misura violenta e colpevolizzante: un atto di una gravità estrema”.
La vera violenza è uccidere un bambino nel grembo di sua madre.
Marina
quando leggo certi commenti a proposte inutili quanto medioevali, mi chiedo perché questo governo che ha nella “famiglia, nelle donne e nella cristianità” i suoi punti di certezza non pensi minimamente a creare le condizioni stabili per permettere alle donne di diventare madri (se vogliono e quando lo vogliono).
Manca una politica del lavoro, la sostenibilità economica, l’assistenza ai bambini con strutture adeguate e soprattutto gratuite. Manca la capacità di pensare al femminile e di capire che sono le donne che reggono il welfare in Italia.
e il problema è la 194? fatevene una ragione perché la 194 NON SI TOCCA.
Ardita
Ciao Pippo.
Vorrei tanto sapere di cosa fate esperienza voi? Perché noi facciamo e esperienza e accoglienza di donne. Di tutte le donne. Che abortiscono per i motivi che interessano a loro e a loro soltanto. Perché loro è il corpo. Le donne hanno abortito sempre, dall’alba dei tempi e sempre lo faranno. Donne cattoliche e non.
Millenni di donne morte di mammane e ago duro. Ecco la verità.
Pippo
La Verità è l’arma più potente che esista, vero trc?!?! Troppo potente perché possa essere detta!!!
Luna
Intanto vorrei che sappiate che è possibile, da anni, andare in Ospedale, partorire, non riconoscere il figlio/a alzarsi e andarsene e tutto IN ANONIMATO.
Il “troppo presto devi ritornare” che dite che dicano i medici è falso perchè il battito fetale si registra già alla OTTAVA settimana quindi avreste ancora un mese per ucciderlo e non si allunga nessuna “tempistica o procedura” come dite. Cos’è questo termine vi sconvolge? E’ questo ciò che fate quando abortite, uccidete, poi se vi piace di più, chiamatelo come volete.
Nessuno può avere o arrogarsi il diritto di uccidere, di fermare una vita, di abbandonare si ma non di uccidere.
Rivendiate il diritto sui vostri corpi e sulle vostre vite e volete invece arrogarvi il diritto sul copro e la vita di un embrione, feto, bambino. In qualunque stadio si trovi la gravidanza è una VITA che, nonostante non voluta, E’ COMUNQUE UNA VITA E UN FUTURO CORPO CHE NON E’ IL VOSTRO, voi siete solo “contenitori”! Non lo avete scelto? Ok ma è successo, e c’è e esiste e voi lo uccidete.
Parlate di violenza, di corpi, di diritti però volete fare violenza a un corpo privandolo del suo diritto più inviolabile LA VITA!
Ardita
Cara signora Luna,
se lei non vuole abortire, non lo faccia.
arrivederci
Marina
Luna hai bisogno di chiarezza.
La legge c’è e funziona.
Quindi le donne continueranno a decidere per se stesse. Perché il corpo è il nostro.
Tu puoi tornare a sognare i roghi!
Roberta
La vera violenza è quella che subisce il bambino con l’aborto. Non aveva chiesto di esistere. Ma c’è stato un atto consensuale tra un uomo ed una donna, un atto che gli ha donato la vita. Gli è stato dato un corpo, un cuore che batte dalla 5^ settimana di gravidanza. Dalla quinta settimana, non dal quinto mese. Un cuore che batte, finchè qualcuno non applica il “diritto civile” di sopprimerlo. Ecco di cosa si tratta. Sopprimere un nascituro. Non nascondetevi dietro healthcare (assistenza sanitaria) ed altre sciocchezze…
Marina
mi sorprende leggere commenti che non hanno nessuna valenza medica e soprattutto provano a cancellare il diritto alla propria autodeterminazione.
La donna ha piena facoltà di fare quello che la legge 194 prevede.
Non si torna indietro.
Toni
Piccola info per Roberta:non sempre i rapporti sessuali tra uomo e donna sono consensuali.
Luisa
Solo a Civitavecchia il “diritto civile” all’aborto ha determinato la soppressione legale di circa 8000 bambini concepiti. Vi siete chiesti perchè mai 40 anni fa nascevano 800 bambini l’anno ed oggi ne nascono 300 ? Gli altri sono finiti nel fumo dei camini degli inceneritori, in quanto considerati “rifiuti speciali”. Ecco, i nostri figli sono finiti tra i rifiuti. Il bambino concepito è un figlio, a due mesi è completo…studiate. E non continuate ad esaltare l’aborto, vera sconfitta della donna e dell’umanità intera. Dovremmo tutti desiderare di vivere in un mondo dove nessuna donna sia costretta ad abortire, dove una madre possa in serenità accogliere il proprio figlio, aver il supporto anzitutto dello Stato : che cosa si ottiene continuando a difendere l’indifendibile, cioè l’uccisione del bambino nel seno materno ?
marco
Luisa mi dispiace ma hai scritto macroscopiche inesattezze.
negli inceneritori non ci sono bambini.
Semmai a Gaza adesso stanno incenerendo i bambini sotto le bombe.
Sveglia bella gente.
lasciate perdere le donne che sono autodeterminate e consapevoli.
Claudio
Ho visto un commento, interessante, apparire e subito scomparire: forse perchè era contro l’aborto ? Si chiama censura
Claudio
anzi sono due che sono spariti. Complimenti