“Ho letto con molta attenzione l’articolo di M.Campogiani “La pagliuzza e la trave” nella rubrica “il pensiero del lunedì”. Come non concordare con alcune sue riflessioni sulla sottovalutazione della politica per alcune tematiche, oppure su una carenza di responsabilità? Sono anni che vado dicendo che il tema del terziario in questa città è messo in secondo piano.
Un settore che è primario per occupazione e per il contributo al pil; un settore che con tre milioni di persone che sbarcano dalle navi dovrebbe essere al centro delle attenzioni della politica, invece non fa nemmeno parte del comitato che decide sul dopo carbone (con responsabilità enormi delle associazioni di categoria). La desertificazione in città (Campogiani parla di desertificazione delle coscienze io parlerei di disertificazioni delle responsabilità)e’ evidente: all’interno del mercato, che dovrebbe essere un centro commerciale naturale, centro del vivere sociale, storico attrattore di clientela,si possono notare diversi negozi chiusi( bar, abbigliamento, etc) ;cosa che in un libero mercato ci può stare. Però dalla politica ,che spesso frequenta il mercato nelle prove elettorali, nessuno evidenzia che la ristrutturazione del mercato(alberi compresi ) è in atto da 15 anni e non si è ancora conclusa. Ovviamente la responsabilità è sempre di altri, ma ad una impresa per cui è già difficile competere con le altre imprese, con piattaforme digitali, cadono le braccia quando ha una incertezza su quello che sarà il suo futuro .Ripeto l’incertezza è deleteria per chi vuole fare investimenti. Questa incertezza che insieme ad altre scelte mancate determina la desertificazione in diverse vie centrali .Un impoverimento quantitativo che ovviamente diventa anche un impoverimento qualitativo, assai più preoccupante. Spero che questa amministrazione prenda atto che le città vivono se vivono i negozi, il centro storico va rivitalizzato riportando servizi ed economia,e verso il mondo delle imprese si faccia valere la logica delle competenze e delle responsabilità; e spero che tutti si adeguino (associazioni comprese)”.
Tullio Nunzi