Lo aveva annunciato la scorsa settimana e, ovviamente, ha tenuto fede all’impegno assunto: la tregua contro il potere locale, rappresentato dall’amministrazione comunale in carica da circa sei mesi, è finita. Pasquino ricomincia quindi da dove aveva terminato durante la cosiddetta “era Cozzolino”. E nel sonetto di questo sabato pone a confronto il sindaco di ieri e quello di oggi, realizzando come, a suo giudizio, le differenze tra i due non siano poi così marcate. Il titolo del sonetto è “”Li differenti uguali”.
Li differenti uguali
Er sinneco de prima adera strano
L’incontravi pe’ strada o per mercato
E lo vedevi sempre assai incazzato
Pareva che dicesse: stai lontano.
Er sinneco de adesso adè er contrario
Saluta cor sorriso e fa er fichetto
Strigne le mano a tutti e dà er bacetto
Pare sempre che adè ‘n anniversario.
Mo si te devo dì chi preferisco
Me trovo m’hai da crede in imbarazzo
A me me pare ch’è lo stesso disco
E che propone sempre er vecchio andazzo.
So’ uguali o so’ diversi nun capisco
Perché pe la città nun se fa un cazzo.
Pasquino dell’OC
One Comment
giovanni
Ciao Pasqui è inutile cercare differenze tra i partiti che ci governano da anni sia a livello nazionale sia locale.
Il vero problema siamo noi che quando andiamo a votare siamo come le canose che abboccano a tutto quello che gli si para davanti e votiamo con la speranza che poi mantengano le promesse.
Nel film Qualunquemente hanno votato sindaco Cetto La Qualunque su promesse tipo chù pilu pe tutti e il ponte sullo stretto di Messina.
OK è un film ma rispecchia quello che sta avvenendo in Italia e disgraziatamente nella nostra città.