Spett.le Redazione,
Questa è la cronaca semiseria della nascita di una associazione politica, che bene o male ci coinvolge tutti in modo attivo o passivo, l'associazione Civita Libera.
Aria di festa, arrivano le truppe Gabballate, a ricordo delle precedenti truppe cammellate e Mastellate. Non tutti i partecipanti, ma sicuramente gli occupanti delle prime tre/quattro file della platea, possono essere in quel modo inquadrati. Ti viene subito da pensare al fuoristrada nero, alle finte bionde ingioiellate, gli occhialoni da sole, gli abiti stretti griffati, le catene d'oro, o in versione più povera ai venditori Tecnocasa. Hostess addette alla ricezione sorridenti. Spettacolo tipo quello che si assisteva all'hotel Gallia di Milano, dove a fine campionato e sino a qualche anno fa si svolgeva la campagna acquisti di calciatori, con procuratori e anziani calciatori (delle vere fregature) che si aggiravano fra gli stand con la speranza di un ingaggio, anche misero, per il campionato calcistico successivo. Presenti nelle prime file veri atleti del salto triplo (in avanti e indietro) con l'aria di "e mò tocca a noi!!". Platea e galleria esaurite e tante persone agli ingressi e all'esterno del Teatro Traiano. Palco spartano, due piante verdi su stelo in vaso azzurro ai lati, un manifesto 70×100 della pubblicità Civita Libera sul podio oratore alla sinistra del palco, altri 2 manifesti alla base del palco. Inizio ore 17,30. Presentazione di Selvaggia Lucarelli, opinionista di trasmissioni tv, civitavecchiese, splendida e in forma, che subito si autoproclama portafortuna di Moscherini avendo aperto la passata positiva campagna elettorale. Volume degli altoparlanti troppo forte nei toni alti. Introduzione del neo vicepresidente Alessandro Maruccio, successivamente chiamato "Marcuccio" dal coordinatore regionale di Forza Italia Alfredo Pallone, magari per le piccole orecchie a ventola su faccia da monello, che ha subito chiesto l'adesione alla nuova associazione praticamente a tutti, laici, cattolici, liberali, radicali, ex comunisti. Gli ex fascisti no, perché ci sono già. Discorso scritto e frecciata contro gli "sceriffi" che si ostinano a fare denunce alla Procura e ai media, anziché affrontare le sfacciate situazioni di illegalità nel campo urbanistico, in modo politico. Boh! Era il politico che parlava, non l'avvocato/cittadino. Senza considerare che gran parte dell'elettorato medio cerca regole, legalità, chiarezza, impegno, praticità a partire dalle cose piccole e quotidiane. Poi tocca a Moscherini, compatto e fasciato nel suo vestito blu, cravatta amaranto. A proposito avete fatto caso che non gira mai solo la testa, ma tutto il busto come fosse ingessato. Microfono auricolare, mano sinistra in tasca, tono energico, definita "vulcanica" dall'ancor per poco forzista Pallone, ma con qualche svisatura negli alti, senza quelle cadenze dialettali antipatiche dei politici nostrani, ammiccante, complice, come dire "adesso ve le racconto io come sono le cose". Ha ripercorso strade già conosciute e percorse, quelle dei progetti importanti, visualizzati in maniera troppo veloce e confusa sullo schermo alle sue spalle. E via con trincea ferroviaria, waterfront, pirgo, marina, città dello sport, discoteca, lungoporto, porto storico, marina yachting, mercato. E si, magari! Avranno pensato in molti, ma nel frattempo fate le cose semplici, quelle che sono già pagate e che non abbiamo, pulizia, acqua, servizi, regole serie e certe, legalità, e poi "non me ne frega niente del colore politico basta che lavorate e non rubate". Dal pubblico, coinvolto dalla riconosciuta arte oratoria del nostro Sindaco, scene da spettacolo di varietà. Si sente "Sei forteee!", e lui " E si, sò forte perché c'ho il microfono!" oppure lui dice "Ma come fa a campare una famiglia, padre, madre e figlio, con stipendio 1000/1200 al mese, con 700 euro d'affitto, ma che se magna?!"…e dal pubblico "Se magna er fijoo!!". Poi ha parlato dei debiti causati da De Sio e Tidei, boc e swap, vera disgrazia inflittaci da chi anziché amministrare ha giocato alla finanza creativa. Ha invocato l'abolizione dell'Ater, vera macchina elettorale, feudo di altri, e l'ostracismo della regione Lazio. Poi annuncio dell'adesione alla nuova associazione di vecchie conoscenze politiche locali, noti personaggi conosciuti poiché in possesso di pregi e virtù (!!!) e che tutta la città aspettava. Gli interventi successivi dei responsabili politici di Forza Italia e Alleanza Nazionale, Pallone e Lollobrigida hanno fatto calare visibilmente il climax e l'attenzione del pubblico, avvertiti senz'altro da questo e dall'oratore come scocciature (in effetti…). La sintesi che possiamo fare noi è che la politica deve risolvere i problemi e non crearne degli altri, per cui la scelta delle persone e delle strade da percorrere deve avere come unico obiettivo il benessere della città intera.
Antonio Manunta