Sono iniziate le operazioni di survey geofisico dei fondali marini che saranno interessati dall’installazione del parco eolico offshore Thirrenyan Wind al largo di Civitavecchia. La permanenza della nave è prevista per circa 15 giorni e le indagini vengono condotte mediante diverse strumentazioni, Side Scan Sonar, Sub-botton profiler, Multibeam, Robot Rov, installate a bordo della motonave Orca II.
I risultati vengono analizzati dell’equipe di tecnici del progetto, composta da ingegneri ambientali, geologi, biologi marini, archeologi subacquei e sono necessari per lo Studio di impatto ambientale necessario alla fase approvativa ambientale in corso presso il Ministero dell’Ambiente. Si tratta, quindi, di un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione del parco eolico offshore fuori le coste di Civitavecchia e verso la concretizzazione della filiera che vede il Thirrenyan Wind affiancato ad altri due progetti che sono stati presentati al Ministero della Transizione Ecologica e per i quali è stato richiesto l’avvio della conferenza dei servizi con annessa autorizzazione alla Capitaneria di Porto per l’utilizzo degli spazi acquei interessati per i prossimi trenta anni. Si tratta del Nurax Wind Power, parco eolico appena fuori Olbia, e del Poseidon, progetto che sorgerà a oltre 50 chilometri dalle coste sarde, sempre lato Olbia. Un totale di 2 GigaWatt di energia provenienti da fonti rinnovabili, se si calcola il doppio modulo presentato per il progetto di Civitavecchia, ognuno dei quali dovrebbe produrre 270 MegaWatt. Due GigaWatt che insieme saranno convogliate nelle rete nazionale della penisola, in una filiera sull’asse Sardegna-Civitavecchia sostenuta anche dalla Regione Lazio e che avrebbe a Civitavecchia il suo hub per la costruzione, l’installazione e la manutenzione delle pale eoliche. Nonostante lo scettiscismo che in qualche occasione è stato manifestato da qualche amministratore locale, la presenza della motonave Orca II indica il concretizzarsi di un progetto che porta il territorio finalmente fuori dalle fonti fossili, in una dimensione nuova, legata alle rinnovabili, come ci chiede l’Unione Europea, ma soprattutto come ci chiede il nostro pianeta.
8 Comments
giovanni
Io sono di coccio!!!!!!!!! ma per valutare se l’eolico è OK nelle nostre zone non è che prima si studiano le velocità dei venti e le durate per fare soprattutto una valutazione econopmica dell’investimento??????????????
giovanni
A parte essere di coccio ma io sono anche curioso e sono andato a cervcare la Nurax Wind Power e Thirrenyan Wind e ho trovato un cancello sbarrato senza alcuna indicazione
https://www.google.it/maps/place/Corso+Vercelli,+2,+20145+Milano+MI/@45.4662311,9.1643354,3a,17.9y,30.22h,92.51t/data=!3m7!1e1!3m5!1sQXUb-7k_p53uXB6hL06Frg!2e0!6shttps:%2F%2Fstreetviewpixels-pa.googleapis.com%2Fv1%2Fthumbnail%3Fpanoid%3DQXUb-7k_p53uXB6hL06Frg%26cb_client%3Dsearch.gws-prod.gps%26w%3D86%26h%3D86%26yaw%3D37.58014%26pitch%3D0%26thumbfov%3D100!7i16384!8i8192!4m5!3m4!1s0x4786c15c4d4594fb:0x88eb5cc7a9ae09be!8m2!3d45.4663709!4d9.1645017?hl=it
Altra sorpresa la Thirrenyan Wind power il cui sito è https://www.tyrrhenianwindenergy.it/
sempre allo stesso numero di Corso Vercelli.
Sembrerebbero due società nominali senza numero di telefono, capitale sociale, e personale impiegato nate solo con lo scopo di prendersi al massimo la progettazione e vendere poi le carte a chi dovrebbe realizzare fregandosene se poi i generatori saranno capaci di accendere solo qualche lampadina.
Franco
Scusa giova, ma lo studio dei venti nel mediterraneo mi pare sia gia stato fatto. esiste un sito specializzato che che ha gia tutti questi dati
giovanni
si lo conosco ma per le nostre zone marine indica bassa velocità media 5-6 m/sec
https://geograficamente.files.wordpress.com/2021/09/nei-punti-blu-leolico-attuale-in-italia-e-le-potenzialita-energetiche-oltre-le-coste-marine-in-impianti-eolico-offshore-_-mappa-eolico-ripresa-da-https___www_enermedenergia_it_.png
https://www.energyhunters.it/i-parametri-del-vento-necessari-per-investire-nelleolico/
Poi se guardi dove sono installati i generatori hai la conferma di quella mappa.
Franco
Scusa ancora, ma con 5-6 mt al sec (la media), stando ai costruttori, le pale eoliche producono energia elettrica. La questione è quale potenza deve avere il generatore? 4-5-6..10 MW!!!! Con 5-6 mw per generatore, visto che con 6 mt/sec funzionano, fai un po il conto di quante pale eoliche ci vogliono per fare 270 MW di potenza installata. Con potenze superiori, con quelle velocità del vento, è dura produrre energia elettrica. Secondo me questa è la questione. Per questo mi pare una soluzione molto azzardata
Phil M
Da quello che si capisce dai comunicati di stampa, che le installazioni principali (sempre che siano attuabili secondo i vari accordi e affari internazionali) siano quelli a largo della costa sarda per gli alti rendimenti di produzione che possono assicurare.. Altri accordi (tutti italiani) riguardano la stesura di cavi sub-marini che collegano in merito Sicilia con Sardegna e Napoli per poter smistare tale ed altra produzione. Quindi per essere un poco “pratici” e per la produzione accennata, darei molto importanza (speriamo anche i politici) alle strutture esistenti a Civitavecchia che sono di controllo e smistamento della rete elettrica nazionale ed inoltrare richieste sulla ricerca e sperimentazione del come” stoccare e/o conservare” l’energia prodotta, comunicando all’Enel che quel parco di batterie che vogliono creare risulta insufficiente per le aspettative della cittadinanza. Dimenticavo sarebbe anche il caso di interessare (sempre da parte dei politici) il Centro Sperimentale di ricerca della “CASACCIA di ENEA ” che opera nei dintorni del Lago di Bracciano e conduce ricerche in conto del Pnrr per la transazione energetica
Phil M
Da quello che si capisce dai comunicati di stampa, che le installazioni principali (sempre che siano attuabili secondo i vari accordi e affari internazionali) siano quelli a largo della costa sarda per gli alti rendimenti di produzione che possono assicurare.. Altri accordi (tutti italiani) riguardano la stesura di cavi sub-marini che collegano in merito Sicilia con Sardegna e Napoli per poter smistare tale ed altra produzione. Quindi per essere un poco “pratici” e per la produzione accennata, darei molto importanza alle strutture esistenti a Civitavecchia che sono di controllo e smistamento della rete elettrica nazionale e inoltrare richieste sulla ricerca e sperimentazione del come” stoccare e/o conservare” l’energia, comunicando all’Enel che quel parco di batterie che vogliono creare risulta insufficiente per le aspettative della cittadinanza. Dimenticavo sarebbe anche il caso di interessare (da parte dei politici) il Centro Sperimentale di ricerca della “CASACCIA di ENEA ” che opera nei dintorni del Lago di Bracciano e conduce ricerche in conto del Pnrr per la transazione energetica
Rufus TerraNera
Come mai nessuno parla più di eolico e ne rivendica la paternità?
Dovrebbe essere un argomento da propagamda di prim’ordine in vista delle regionali.