"Pur rinnovando la stima e la fiducia nella persona e nel professionista, non possiamo evitare di muovere da subito una critica circa quanto da Lei espresso in relazione al bosco che Enel dovrebbe realizzare nelle aree attigue alla centrale. Da oltre 40 anni, i cittadini di Civitavecchia subiscono la invasiva presenza delle centrali Enel, a cui va aggiunto, per effetto sommatoria, il crescente traffico del porto, in un aumento progressivo ed esponenziale di fattori inquinanti; ci sembra pertanto irricevibile quanto risibile la ormai ripetitiva scusa di voler parcellizzare le aree verdi nel comprensorio cittadino".
"E questo non solo perché, come da Lei stesso affermato, non ci sono spazi idonei, ma soprattutto perché, quand’anche si raggiungesse la quota di quaranta ettari prevista quale prescrizione alla centrale, il frazionamento dell’intervento depaupererebbe l’effetto mitigatore e di conversione da anidride e monossidi ad ossigeno, passando da una massa critica di verde molto importante e concentrata, a semplice aree verdi poco più che ornamentali. Riteniamo inoltre che si debba evitare per il futuro (come recentemente accaduto per la variante 29) di “scaricare” le eventuali aree verdi nei soliti fossi, in quanto gli stessi oltre ad avere una vegetazione autoctona e particolare, dove mal si addicono alberi di alto fusto, come dice il nome stesso, debbono assolvere alla loro specifica funzione di raccolta di acque meteoriche e ristagno delle stesse ed è quindi, impensabile in dette aree l’attuazione di un parco fruibile da parte delle famiglie e quant’altri. Peraltro le aree a verde da Lei menzionate, già inserite in vari provvedimenti urbanistici, assolvono alla funzione di riequilibrare gli standard cittadini di verde urbano ai valori guida di 8m2/ab di dotazione pro capite indicati dalla normativa vigente al fine di migliorare la vivibilità del territorio, e nulla hanno a che vedere con l’effetto mitigazione dell’inquinamento per il quale, invece, il cosiddetto “Parco dei Serbatoi” è stato pensato quale intervento aggiuntivo. Auspichiamo che quanto da noi espresso contribuisca ad una più approfondita riflessione su tale tema; ma vogliamo comunque anticiparLe, per la correttezza che contraddistingue i nostri rapporti, che da parte nostra, e di tutti coloro che alla nostra proposta credono e aderiscono, questa sarà una battaglia di civiltà e di rispetto delle regole che porteremo avanti con tutta la determinazione e la fermezza necessarie, “senza sè e senza ma”, per tutti noi l’unica soluzione è e sarà la realizzazione del bosco con le modalità previste dal decreto del Ministro".
Per il comitato NalturalMente Massimiliano Di Grado