Sarebbero dovute essere di più le firme in calce al documento programmatico sugli ormai famosi cinque punti, prodotto in extremis dalla maggioranza a poche ore dal consiglio comunale di martedì scorso che ha portato all’approvazione del provvedimento sull’Italcementi, con i voti del centrosinistra, l’astensione di Flavio Magliani e l’appoggio di Dimitri Vitali, Giancarlo Frascarelli, Mauro Nunzi ed Enrico Zappacosta dai banchi dell’opposizione. Alle firme degli esponenti del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà si sarebbero dovute aggiungere quelle dei consiglieri di Ritorna il Futuro.
Il gruppo della lista civica, invece, ha preferito declinare l’invito arrivato da Pd e Sel, alla fine gli unici della maggioranza, almeno fino ad oggi, ad aver raggiunto un’intesa su questi cinque punti: Italcementi, Aia della centrale Enel di Tvn, Terme, Acqua e Codice Etico. È stata la tempistica della redazione del documento a spingere Fabrizio Lungarini, Emiliano Santori e Raffaele Cacciapuoti a non firmarlo. In sostanza i tre consiglieri comunali di Ritorna il Futuro non hanno voluto che il voto sull’Italcementi venisse vincolato ad altre questioni, l’approvazione doveva essere sincera e non legata a temi che il consiglio comunale discuterà in futuro. Il tutto considerando anche il percorso lungo e tortuoso che ha compiuto il provvedimento. Mesi di analisi e, soprattutto, polemiche interne alla maggioranza, che per la lista civica non potevano essere liquidate in meno di una settimana con una serie di riunioni che hanno portato ad un’intesa su cinque punti. Nessuna tensione, comunque, con il resto della maggioranza. Archiviata l’approvazione del provvedimento sull’Italcementi, Ritorna il Futuro è pronta ad affrontare le altre quattro questioni contenute nel documento, in attesa di capire come e quando metterle in pratica.