“Vogliamo conoscere le cause del gravissimo atto di inquinamento che ha danneggiato gravemente sia l’ambiente che le strutture turistico balneari”. Con queste parole il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, all’indomani dell’avvistamento della scia di liquami e di rifiuti davanti alla costa ladispolana, ha annunciato che in giornata presenterà in Procura un esposto contro ignoti per danno ambientale.
“Non possiamo tollerare – ha proseguito Paliotta – che Ladispoli, con un depuratore perfettamente funzionante e costato 15 milioni di euro a cui dobbiamo aggiungere un milione di euro l’anno per la sua manutenzione, debba subire dei danni sia ambientali che economici perché qualcuno non ha alcun rispetto per l’ambiente in cui vive. Attualmente non sappiamo da dove provenga questa scia, è stata anche avanzata l’ipotesi che si potrebbe trattare di una nave che ha gettato in mare i propri rifiuti. Anche alla luce di questa teoria è indispensabile un monitoraggio quotidiano del nostro mare per evitare o per lo meno per cercare di prevenire episodi come quello avvenuto nel primo fine settimana di luglio che ha visto, riversarsi davanti alla nostro costa, liquami e rifiuti di ogni genere provenienti dalla zona di Santa Severa”. Per fronteggiare l’emergenza il sindaco Paliotta ieri ha incontrato l’assessore regionale Stefano Cetica. “A nome dell’amministrazione comunale – ha continuato Paliotta – gli abbiamo chiesto di intervenire presso la presidente Polverini affinché vengano messe in atto tutte le procedure che, aggiungendosi alle normali analisi effettuate dall’Arpa, permettano la creazione di una rete di monitoraggio continua, almeno nei mesi di luglio e agosto, dello specchio di mare antistante la costa a nord di Roma. Un’operazione che veda impegnati sia la Capitaneria di Porto che la Protezione civile per avere giornalmente e costantemente il polso della situazione del nostro mare. Chi inquina si deve assumere le proprie responsabilità e correre ai ripari”.