Non accenna a placarsi la polemica che si è innescata tra il personale del reparto di Radiologia dell’ospedale San Paolo e il direttore generale della Asl Roma F Quintavalle in merito alla decisione, presa dai vertici dell’azienda sanitaria, di togliere la gestione della risonanza magnetica alla Radiologia. I medici del reparto contestano le ultime dichiarazioni rilasciate da Quintavalle, sostenendo che “la risonanza magnetica rientra nelle possibilità diagnostiche che il radiologo ha nella diagnosi delle emergenze”.
“Se cosi non fosse – affermano i medici della Radiologia del San Paolo – perchè allora in tutti i Dipartimenti di Emergenza degli ospedali romani oltre a tutte le diagnostiche (Rx, Ecogra Tac) c’è anche la la risonanza magnetica? Perchè indagare con la Tac su un ragazzo al di sotto di 22 anni in emergenza, se non in casi particolari, quando in un recente lavoro scientifico dell’ Università inglese di Newcastle, pubblicato su “Lancet”, è emerso chiaramente che le radiazioni ionizzanti della TC aumenterebbero di ben tre volte il rischio di indurre malattie come la lucemia ed il tumore cerebrale nei giovani al di sotto dei 22 anni. Come fa Quintavalle a esprimere giudizi così netti e sbagliati sull’utilizzo della risonanza magnetica escludendo da tali indagine le emergenze? Come si porrebbe un domani il medico radiologo di fronte a un bambino, di notte al pronto soccorso, con un trauma cranico o a un paziente con un trauma della colonna vertebrale con rischio di paralisi o a una giovane donna in gravidanza con improvvisi e gravi problemi clinici? Come riuscirebbe a spiegare ai genitori del bambino o ai parenti del traumatizzato o al marito della donna che non si può effettuare, subito, una risonanza perché l’apparecchio è soltanto usato nelle elezioni, esami programmati, e non nell’ emergenza? E infine, come non capire che la risonanza deve essere usata dal personale medico e tecnico del reparto di radiologia? Inoltre perchè Quintavalle si sta dando da fare solo adesso per trovare il personale più volte richiesto in passato da quanto ci consta, dal responsabile del reparto che avrebbe permesso di far meglio utilizzare l’Artoscan. Insomma, da qualunque parte la si voglia vedere, la questione è soltanto un gran pasticcio, buona solo ad accontentare qualche persona importante politicamente, ma dannosa come al solito ai cittadini.
Per tutte queste considerazioni la risonanza magnetica deve essere gestita dal personale del reparto di Radiologia e soprattutto coordinata da un unico primario, come avviene in tutte le Asl d’Italia”.
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