Partirà dal cimitero vecchio, e non dal nuovo, la “presa in prestito” dei loculi vuoti, a fronte dell’emergenza esaurimento tombe. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni del Comune, interpellato dal Trc Giornale sull’argomento. “L’ufficio competente – spiega l’amministrazione comunale in una nota – sta provvedendo ad effettuare una ricognizione di tutti quei loculi che risultano abbandonati o acquistati da più di 30 anni, ma mai utilizzati.
Laddove se ne riscontreranno i requisiti – aggiungono da Palazzo del Pincio – i loculi inutilizzati, a volte per semplice abbandono torneranno, se necessario, nella disponibilità del Comune”. Considerando che il cimitero nuovo è in funzione da poco più di un ventennio, le dichiarazioni si riferiscono quindi necessariamente alla struttura di via Tarquinia, dove, stando ad una nostra stima successiva ad un sopralluogo, i loculi attualmente vuoti sarebbero circa 70. Ciò significa che all’emergenza dell’esaurimento delle tombe potrebbe essere posto un rimedio solamente momentaneo, considerato il numero medio di decessi pari a 40 unità al mese. L’amministrazione non ha poi fatto alcuna menzione ai circa 1000 loculi vuoti e che si trovano attualmente al cimitero nuovo. Le tombe, sebbene non realizzate da più di 30 anni, potrebbero avere i requisiti di utilità per far fronte ad una situazione divenuta ormai critica. L’amministrazione spiega inoltre che ci sono altre soluzioni provvisorie che saranno intraprese in caso di bisogno, per non effettuare l’ordinanza di requisizione coattiva che si era ipotizzata nei giorni scorsi, sia nell’uno che nell’altro cimitero. Palazzo del Pincio precisa che i loculi “presi a prestito” nel numero strettamente necessario saranno poi restituiti non appena ultimata la costruzione dei nuovi, al cimitero nuovo. Il programma triennale delle Opere Pubbliche recentemente approvato prevede infatti la realizzazione di 900 nuovi loculi in tre anni. Al riguardo, il Comune chiarisce le date di inizio dei lavori: entro fine 2016, dopo l’approvazione del bilancio previsionale, i cui termini scadono il 30 aprile.