Un’enfasi eccessiva per una risposta che non sancisce la sospensione tanto invocata dall’amministrazione comunale e che distoglie l’attenzione da questioni più importanti. Così la minoranza risponde al sindaco Antonio Cozzolino, che ieri aveva espresso soddisfazione per la lettera del prefetto Franco Gabrielli con l’avvertimento che al prossimo atto ritenuto grave potrebbe scattare la sospensione o la rimozione dei consiglieri. In una conferenza stampa svoltasi questa mattina all’aula Cutuli di Palazzo del Pincio, l’opposizione ha rivendicato l’atto di diffida in merito al bando Sgr, sottolineando che la gara non aggiudicata insieme alla lettera dell’Enel che rivuole i 7 milioni di euro ed al mancato arrivo dei soldi previsti dal protocollo d’intesa con l’Autorità Portuale aprono scenari preoccupanti per il futuro del Comune, a rischio dissesto.
“È stata data un’importanza eccessiva alla lettera del prefetto – ha dichiarato Pietro Tidei – tra l’altro la lettera è una risposta alla minoranza e il prefetto non ha nemmeno ricevuto il sindaco, che ha parlato con il vice capo di gabinetto. L’amministrazione comunale ha chiesto la sospensione della minoranza, che invece non è stata sospesa. L’opposizione continuerà a fare il suo lavoro. Come non potevamo non intervenire nella vicenda del bando Sgr? Parliamo di una gara di appalto che svende il patrimonio immobiliare del Comune, i requisiti richiesti erano disattesi, con la società che si è fatta avanti che vede al suo interno Paolo Scaroni, colui che ha portato il carbone a Civitavecchia e che ora vuole ricomprarsi la centrale per farci un centro commerciale. Non mi meraviglierei se saranno cambiati i termini del prossimo bando per far partecipare quella società. La verità è che abbiamo impedito che venisse fatto un danno alla città”. Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche da Andrea D’Angelo. “Non mi sento ammonito dal prefetto – ha affermato – abbiamo fatto un atto d’obbligo per evitare che l’amministrazione comunale compiesse un atto illegittimo, perché tra i requisiti si parlava di soggetti bancari o assicurativi e così non è stato”. Riconosce il cartellino giallo, invece, Sandro De Paolis. “Il prefetto dà ragione al segretario generale del Comune – ha commentato – è una vittoria parziale per l’amministrazione, che riguarda il metodo. Se guardiamo al merito, c’è un fallimento, perché il bando Sgr non è stato aggiudicato e a questo bisogna aggiungere il mancato arrivo dei soldi dall’Autorità Portuale e la questione Enel. Di questo mi piacerebbe che si parlasse in consiglio comunale”. Sulla ripresa di un confronto si è soffermata anche Paola Rita Stella. “L’amministrazione comunale metta l’opposizione nelle condizioni di essere a conoscenza del lavoro svolto – ha dichiarato l’esponente del Pd – il ruolo del consigliere comunale finora è stato svilito”. Sulla stessa linea Mauro Guerrini, secondo il quale “bisogna tornare a discutere in consiglio comunale, dell’accordo con l’Enel così come dei rapporti con il porto”. Difficile, al momento, pensare alla ripresa di un dibattito sereno, perché il clima è sempre più teso, complice anche la nuova lettera dell’Enel che chiede il voto del consiglio comunale o altrimenti Palazzo del Pincio dovrà restituire i 7 milioni di euro incassati. “L’azienda sta facendo valere una clausola dell’accordo – ha affermato Marco Piendibene – e per l’incapacità del sindaco su una convenzione che non vuole portare in consiglio comunale, su un bando Sgr che non è stato aggiudicato e su un protocollo d’intesa con l’Autorità Portuale che non ha portato i soldi previsti, il Comune rischia il dissesto”. Una lettera, quella dell’Enel, datata 14 gennaio, ma che finora non è stata resa nota, mentre quella del prefetto è arrivata ieri mattina e ieri pomeriggio era già tema di una conferenza stampa, ha sottolineato Massimiliano Grasso. “Se il sindaco – ha dichiarato – si ostina a non portare l’accordo in consiglio comunale, sarà lui a doversi assumere la responsabilità di aver portare il Comune in dissesto. E poi dobbiamo essere chiari, i 7 milioni di euro, che tra l’altro l’amministrazione ha già iniziato a spendere, non sono un’imposta, non è un’entrata tributaria come dicono a Palazzo del Pincio. Tornando alla lettera del prefetto, l’esultanza del sindaco è fuoriluogo, perché non è arrivata la sospensione richiesta e su un’eventuale sospensione futura c’è il condizionale. Credo che piuttosto si voglia distogliere l’attenzione da altri temi, come anche i rifiuti e il monitoraggio della qualità dell’aria”. Di sicuro l’opposizione continuerà ad insistere affinché di Enel si parli in consiglio comunale. “Auspichiamo che l’amministrazione convochi la seduta – ha concluso Marco Piendibene – altrimenti vorrà dire che chiederemo noi un consiglio comunale aperto”.