Il “Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Partecipanti di Civitavecchia” torna a far sentire la propria voce in merito alla condizione di disagio sociale in cui vivono molti civitavecchiesi, che sempre più spesso “si trovano a vivere in una situazione di totale precarietà ancor più grave per coloro che hanno figli da crescere e/o anziani da accudire”. Il riferimento, naturalmente, è agli episodi dei giorni scorsi, con i due tentativi di suicidio in zona Boccelle.
“La precarietà – si legge nel comunicato stampa del coordinamento delle associazioni di volontariato – è difficile e pesante da sopportare e che quindi genera ansia e senso di insicurezza che spesso possono portare a gesti estremi. Avevamo quindi proposto l’istituzione di un punto d’ascolto, un numero verde, che potesse fattivamente aiutare coloro che rischiano di commettere gesti disperati contro la propria vita e che possa, in un futuro, essere parte integrante in una vera e propria “rete di supporto” che veda anche un pieno coinvolgimento dell’ASL e di tutti gli Enti/Istituzioni che possano apportare un contributo per combattere questo fenomeno. Il “Coordinamento” ha già provveduto a presentare al Comune un suo progetto sull’attivazione del “Numero Verde” e si augura che al più presto si possa passare all’operatività convinti che il grado di civiltà di una società e di una comunità cittadina si misuri anche sulle possibilità offerte ai più deboli o a coloro che affrontano temporaneamente delle difficoltà perché possano superare i problemi e tornare ad una esistenza normale. Il “Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Partecipanti di Civitavecchia” – conclude il comunicato – è un’associazione di volontariato composta da altre 7 associazioni presenti sul territorio che vuole promuovere la cultura del volontariato specie tra le giovani generazioni, ne fanno parte: ADAMO Onlus, ANDOS Onlus- Comitato di Civitavecchia, A.DI.CIV. Onlus, Comunità Mondo Nuovo Onlus, Caritas Diocesana, Futuro Onlus e Movimento per la Vita”.