Si chiama “Colibrì 2” ed è rivolto agli adolescenti dai 12 ai 18 anni, con problematiche legate a dipendenza con e senza sostanza. È il nuovo progetto presentato ieri dall’associazione il Ponte nel corso di una conferenza stampa tenuta al centro d’ascolto “La Formica”. Presenti tanti rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il Sindaco di Civitavecchia Tedesco e il primo cittadino di Santa Marinella Tidei, per una iniziativa importante che punta a creare una struttura ambulatoriale per aiutare i ragazzi in difficoltà.
Colibrì si sviluppa come un progetto sia di prevenzione del conclamarsi di problematiche di dipendenza sia di cura in quanto si propone come struttura terapeutico riabilitativa atta ad offrire interventi mirati alla presa in carico e allo svolgimento di un progetto individualizzato a favore di situazioni giovanili di dipendenza con o senza sostanza e con o senza disturbo psicopatologico con quadro clinico complesso, che presentino un buon livello motivazionale e mantenimento di risorse individuali. Le attività saranno rivolte ad adolescenti (dai 12 ai 18 anni) e finalizzate al contenimento degli agiti di addiction attraverso la sperimentazione di nuovi modelli di coping in un percorso terapeutico strutturato, focalizzato all’individuazione ed elaborazione dei nuclei problematici individuali. Il centro che va a realizzarsi è stato prima sperimentato in un primo progetto di osservazione rispetto sia alla risposta dei servizi che del territorio, i risultati sono stati buoni, e soprattutto la rete creatasi con i servizi. Colibrì potrebbe a questo punto offrire un sevizio Multidisciplinare integrato in collegamento con il SerD facendo cooperare competenze multidisciplinari. Particolare attenzione sarà rivolta all’implementazione della fase valutativo-diagnostica in stretta collaborazione con il servizio inviante (SerD, TSRMEE, Servizi sociali, IUSSM, ecc.) anche con il supporto di test e reattivi psicodiagnostici, infatti da una prima sperimentazione si è riscontrata la necessità di evitare ai ragazzi una cronicizzazione dei problemi anticipando valutazioni globali che possano individuare tutti i fattori di rischio e favorire un intervento maggiormente efficace ed integrato. Il Progetto nasce dal lavoro d’integrazione fra Pubblico (Ser.D e Servizi per la Salute Mentale della ASL RM4 e distretto sociosanitario Roma 4) e Privato Sociale (La Coop. Soc. Le Ali del Ponte soggetto Proponente, Il Ponte Centro di Solidarietà di Don Egidio Smacchia, Coop.Soc. Fratello Sole) collaborazione attiva da moltissimi anni. Il progetto, il cui scopo è aumentare l’offerta terapeutica dei servizi nel territorio dell’ASL Roma 4 Distretti F1, F2, F3 e F4, rappresenta un servizio innovativo sul territorio. Scopo del Progetto “Colibrì 2” è quello di creare una struttura ambulatoriale per adolescenti con problematiche legate a Dipendenza con e senza sostanza (alcool, stupefacenti, DGA, new technologies addiction, dipendenze affettive, ecc. anche in associazione con Alcool e Sostanze psicostimolanti) anche con quadro clinico complesso, che presentino medio-alto livello motivazionale e mantenimento di risorse individuali in stretta collaborazione con i Servizi Pubblici per le dipendenze, del CSM e TSMREE, USSM e Servizi Sociali.
Contesto e fabbisogno
Il contesto nel quale il progetto intende intervenire con la propria azione di intercettazione precoce è definito da un’evoluzione del consumo di sostanze stupefacenti che, sulla base delle diverse fonti nazionali e comunitarie, si può definire in:
1.abbassamento dell’età di primo contatto con le sostanze;
2.possibilità di accesso a sostanze che evolvono in termini di incremento del principio attivo all’interno della dose venduta in strada (in particolare il più che raddoppiato quantitativo di tetraidrocannabinolo registrato nei sequestri degli ultimi anni), ma anche in termini di varietà, in particolare nell’ambito delle sostanze di sintesi;
3.mutazione nelle modalità di reperimento, con un sempre più intensivo uso delle risorse online, in particolare del cosiddetto “dark web”, che nel corso dei primi mesi del 2020 è diventato una delle fonti di approvvigionamento principali a causa del confinamento in seguito alle misure per prevenire la diffusione dei Covid-19;
4.necessità di individuare una varietà di luoghi per la prevenzione e l’intercettazione, la più diffusa possibile, anche a causa dell’impossibilità di entrare in contatto con i soggetti più fragili in ambienti come quello scolastico che registrano, da parte di essi, un alto numero di abbandoni;
5.crescente diffusione tra giovani e giovanissimi di dipendenza primaria da cannabinoidi e cannabinoidi sintetici che può evolvere, seppure in un numero non maggioritario di casi, in quadri di dipendenza, sofferenza psichica, interferenza con lo sviluppo di reti sociali indispensabili.
6.un altro aspetto che merita un’attenzione particolare è il numero di minorenni segnalati ai sensi dell’art. 75 DPR n. 309/1990 e in generale ai minori presenti nel circuito penale per reati droga correlati.
INNOVATIVITA’
L’équipe multi professionale è una modalità di lavoro collettivo, caratterizzata dall’interazione di vari interventi tecnici delle diverse figure professionali.
Il progetto integra tre aree d’intervento: un’area terapeutico-psicologica, un’area educativo-riabilitativa e un’area di orientamento/inserimento scolastico o lavorativo in forme protette. Quest’ultima area è l’elemento innovativo del progetto rispetto ai tradizionali interventi in situazione di dipendenza.
Si tratta di una fase specifica del percorso in cui è possibile approfondire e potenziare risorse e potenzialità del giovane in un’ottica longitudinale di intervento. Il reinserimento è un momento obbligato nei programmi terapeutici ma al contempo sottovalutato. Spesso si perde di vista il fatto che una persona in uscita da un percorso di recupero necessiti di maggiore sostegno. Secondo la comunità scientifica infatti, le ricadute nei follow up, sono con un’alta percentuale inversamente proporzionali all’attenzione rivolta a questa delicata fase. L’innovatività pertanto sta nel dedicare una fase del progetto ad un affiancamento mirato e focalizzato sul rapporto tra fragilità e risorse della persona.
Secondo elemento innovativo del progetto Colibrì 2 sarà l’offerta ai beneficiari del progetto di attività gratuite di consulenza legale e consulenza finanziaria, messe a disposizione da parte di volontari professionisti nel campo. Con le problematiche di dipendenza emergono spesso altrettanti disagi legati alla sfera legale e finanziaria, pertanto la scelta della cooperativa diviene quella di fornire un servizio volontario ma specialistico in questi ambiti, al fine di occuparsi della persona in modo completo ed efficace.
L’intervento terapeutico si focalizza sull’attenzione alla persona, prendendo in considerazione la personalità più che il sintomo e indipendentemente dalla sostanza utilizzata o dal comportamento di addiction, in modo da favorire l’empowerment personale di ognuno, al fine di aiutare le persone a diventare protagonisti attivi della loro vita.
Attività previste
Al fine di creare un progetto terapeutico individualizzato costruito su misura per la persona, in considerazione dei propri bisogni, delle proprie risorse e delle aree problematiche maggiormente implicate nel problema di dipendenza, le attività saranno organizzate intorno a tre aree d’intervento integrate.
Un’area terapeutico-psicologica, un’area educativo-riabilitativa e un’area sociale fondamentale volta all’orientamento e affiancamento scolastico o lavorativo. Dopo una valutazione multidisciplinare, si concorda con la persona quali interventi terapeutici risultano più adeguati e rispondenti al suo bisogno di cura (sottoscritti in un contratto terapeutico), scegliendo tra i vari interventi terapeutici.
• Area terapeutico- psicologica: prevede interventi psichiatrici e psicoterapeutici. Successivamente ad una fase osservativo-diagnostica che prevede colloqui di accoglienza e successivo utilizzo di test e reattivi psicodiagnostici, sono previsti colloqui psicoterapeutici settimanali e gruppi psicoterapeutici quindicinali; sono altresì previsti gruppi espressivi e di arteterapia, tecniche psicocorporee.
• Area educativo-riabilitativa: le attività educativo-riabilitative data l’emergenza Covid non potranno essere in forma laboratoriale con grandi gruppi, ma data l’età dei destinatari si svolgerà un’azione mirata di potenziamento del recupero e rafforzamento della motivazione scolastica. Le attività con valenza culturale avranno la funzione di stimolare un avvicinamento creativo allo studio.
• Area sociale: prevede interventi mirati di supporto allo svolgimento del progetto terapeutico individualizzato. L’intervento di reinserimento socio-lavorativo e/o scolastico è collegato all’insieme degli interventi terapeutici e non può essere uno strumento di soluzione dei problemi isolato, come previsto dagli interventi multidisciplinari integrati. Pertanto questa fase avverrà in collaborazione con tutti quei servizi territoriali che si occupano di formazione, istruzione e inserimento lavorativo. Inoltre si prevede come accompagnamento in questa fase anche l’inserimento dei ragazzi nella rete associativa culturale, sociale e ricreativa, a seconda delle attitudini di ognuno. Lo staff di “Colibrì 2”, in tal senso, sosterrà la persona nell’affrontare gli ostacoli incontrati in questo periodo, e lavorerà al fine di favorire una buona separazione ed autonomia dalla famiglia d’origine e dalla struttura terapeutica.
Durata e fasi del Progetto
Il progetto “Colibrì 2” ha la durata 12 Mesi. Si accede con la firma di un contratto terapeutico contenente le regole del progetto stesso, è individualizzato rispetto ai tempi e agli interventi, seguendo le esigenze, i bisogni, le risorse e le attitudini personali di ogni persona. Il progetto è personalizzato a seconda degli obiettivi concordati all’ingresso con la persona, la famiglia (per i minori) e il servizio inviante. La durata è definita in base al conseguimento di tali obiettivi evolvendosi in una cornice clinica che prevede la suddivisione del progetto stesso in fasi. Ognuna delle seguenti fasi prevede la proposizione e il raggiungimento di obiettivi educativi, terapeutici, sociali e medico-farmacologici laddove necessario.
Destinatari diretti
30 minori e giovani tra i 12 ed i 18 anni con problematiche di dipendenza con e senza sostanze, che non accedono ai servizi, ma necessitano di una presa in carico insieme alla famiglia, finalizzata al recupero di comportamenti deviati attraverso percorsi ambulatoriali .
Destinatari indiretti
-I soggetti della rete territoriale che attraverso il progetto potranno usufruire di nuove risorse per le proprie utenze e l’integrazione di nuove servizi, offerendo a figure professionali specializzate con le quali supervisionare e monitorare in collaborazione gli utenti stessi.
-Le famiglie a cui sarà rivolta l’attività di divulgazione sul territorio.