Il Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale perde un pezzo. Questa mattina il rappresentante della Città Metropolitana, Pino Lotto, ha infatti ufficializzato le sue dimissioni, motivate con la volontà di candidarsi alle imminenti elezioni amministrative per sostenere con tutto il suo impegno la candidatura di Vincenzo D’Antò. Una decisione legittima e, soprattutto, corretta sotto il profilo strettamente istituzionale ed etico. C’è anche da dire che i rumors provenienti da Molo Vespucci negli ultimi anni hanno raccontato del disagio vissuto dai membri del Comitato nominati da Comune, Città Metropolitana e Regione, investiti di responsabilità enormi a fronte di un semplice e basso gettone di presenza, nulla rispetto ai lauti stipendi percepiti dai vertici e dirigenti dell’ente.
Nella sua lettera di addio all’Adsp, Lotto sottolinea che per lui la politica è prima di tutto una missione di servizio verso la comunità, credendo fermamente nelle capacità e nell’onestà di D’Antò nel guidare la città verso un futuro migliore. “Il suo programma e il suo impegno per il bene comune – spiega – hanno conquistato il mio pieno sostegno, e mi sento onorato di poter contribuire attivamente al suo progetto per la nostra città”. Lotto ricorda che, comunque, prima di intraprendere questo nuovo capitolo della sua vita politica, ha voluto assicurarsi che alcune questioni cruciali fossero affrontate con la massima serietà e responsabilità e di avere deciso di attendere a presentare le dimissioni per garantire la stabilità e il benessere sia dei lavoratori che dell’ente. Ricorda anche che, con il sostegno del candidato sindaco, ha lavorato instancabilmente per assicurare l’approvazione del contratto di secondo livello, mettendo così al sicuro i diritti e gli interessi dei lavoratori e, successivamente, di aver dedicato tutte le sue energie all’approvazione del bilancio consuntivo dell’ente, affinché l’ADSP possa continuare a operare con efficacia e efficienza anche dopo la sua partenza. Esprime poi la più profonda gratitudine al Presidente Musolino per la fiducia che ha riposto in lui e per il costante sostegno durante il suo mandato e ringrazia i colleghi del Comitato di Gestione per la collaborazione e il supporto che gli hanno offerto in ogni momento. Adesso si apre il capitolo della successione. Dovrà essere il sindaco Gualtieri a nominare il nuovo componente di Città Metropolitana. Il nome maggiormente ricorrente al riguardo è quello del dirigente della Compagnia Portuale, Gaudenzio Parenti, il quale però smentisce.
“Mi preme precisare quanto segue. Premesso che il mio ruolo di Responsabile dell’Ufficio giuridico della Compagnia Portuale Civitavecchia – spiega Parenti – è cessato nel febbraio dello scorso anno e che lo stesso non era un incarico dirigenziale poiché la CPC, Cooperativa autentica, elegge democraticamente i propri dirigenti. Da circa un anno, infatti, il sottoscritto ricopre con estremo orgoglio l’incarico di Direttore generale di ANCIP (Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali), realtà associativa datoriale più rappresentativa del cluster nazionale, essendo l’unica ad avere tra le proprie rappresentate tutte le tipologia di imprese che operano nei porti: dalle imprese portuali (art.16 l.n.84/94) ai fornitori di manodopera temporanea (art 17), dai terminal (art.18) alle società di servizi di interesse economico generale. Oltre che essere onorato di svolgere tale ruolo di importanza strategica nazionale, lo stesso potrebbe avere dei profili di incompatibilità con quello del Comitato di Gestione poiché, ex lege, ANCIP nomina i rappresentanti negli Organismi di partenariato di ogni Autorità di Sistema portuale. Non da ultimo, è importante sottolineare anche la questione che attiene alla sfera personale: vale a dire la mancanza di disponibilità ed intenzione di ricoprire il ruolo di membro del Comitato di Gestione in alcuna Autorità di Sistema portuale di Italia”.