Come in tutti gli sport le sconfitte sono mal digerite e lasciano poche parole e molte giustificazioni.
Ma in questo caso si deve dare atto alla “Margutta che Frutta” di averci provato e di aver raggiunto un traguardo che ad inizio stagione nulla aveva di scontato.
Poi gli eventi e la continuità hanno determinato un diverso epilogo. Ci piaceva pensare che avremmo stravolto le previsioni. Cosi non è stato. Di certo si è guadagnato uno sponsor, tanti tifosi, tra i quali persone che alla pallavolo sono affezionate ma si vedono in palestra con il contagocce e una consapevolezza che troveremo nei prossimi traguardi.
Nella tornata dei play off fatta dalle ragazze della serie D ho avuto il piacere di far parte del gruppo di urlanti tifosi, con grande soddisfazione, tranne delle mie corde vocali. Vedere un bel gioco mette pericolosamente in moto la voglia di “buttarsi in mezzo”. Fortunatamente tutto svanisce nel volgere del fischio finale dell’arbitro.
La ragazze di Mauro (Taranta) sono riuscite nell’impresa di coniugare il bel gioco, la determinazione e una unità di intenti che è stata innegabilmente trascinante per tutti noi affezionati.
Mi preme dire che questa squadra, così come concepita, ripercorre prepotentemente le gesta di una vera grande squadra che ha dato il via ad un settore femminile vincente e proficuo di giovani talenti: la CoMeCi promossa in serie B nell’anno sportivo 1987/1988.
Tante giovani, qualche esperta, una società presente, un buon sponsor, grandi dirigenti , un ottimo allenatore e una palestra (Corsini La Rosa!!) piena di gente anche negli allenamenti.
I nomi non diranno molto, ma li voglio ricordare: Vercesi, Bramucci, Foschi, Di Sabatino, Bigiarelli, Fontana, Pergolesi, Bernetti, Pierantoni, Giannini, Ferrari, Giachi e Accardi.
Una promozione in serie B sul campo della pallavolo Oristano che resta il mio personale migliore ricordo, sportivamente parlando.
Senza nulla togliere ai successivi splendidi anni della pallavolo femminile civitavecchiese, la vera tradizione e il vero testimone passa di diritto della Comeci alla Margutta.
Io mi auguro che tanti e tanti traguardi prestigiosi saranno alla portata delle ragazze della Margutta ma certamente “nessuno potrà toglierci quello che abbiamo ballato”.
Marina Pergolesi
“Parliamo di pallavolo”
Non è mia consuetudine scrivere a testate giornalistiche ma dopo aver sentito dentro di me sensazioni che avevo completamente dimenticato mi sono dedicata a questa breve lettera dedicata alle ragazze della Margutta, al loro allenatore e a tutti i dirigenti Asp.