Il 5 Stelle è in frantumi. In attesa che si consumi la caccia al traditore per i voti mancati per il candidato al consiglio metropolitano Matteo Manunta, si apre un nuovo fronte nello scontro interno al movimento. Il vicesindaco Daniela Lucernoni spara a zero sul presidente del consiglio comunale Alessandra Riccetti. Il motivo è il rinvio di un corso di formazione per due dipendenti comunali disabili, saltato, sostiene Lucernoni, per una decisione di Riccetti figlia “della peggiore parte della vecchia politica”. E la replica del presidente del consiglio comunale è di quelle al vetriolo.
“Oggi – spiega Lucernoni – due dipendenti comunali disabili non hanno potuto prendere parte ad un corso di formazione obbligatoria sulla sicurezza sul lavoro organizzato dal Comune perchè secondo la presidente del consiglio Alessandra Riccetti ‘la presidenza del consiglio ha la priorità su tutto’. D’imperio quindi la signora Riccetti ha deciso di far riunire la conferenza dei capigruppo convocata tre giorni fa e costituita da ottoconsiglieri, all’interno dell’aula Cutuli, già prenotata da oltre un mese per il corso, e di spostare i lavoratori, circa 30 persone, ed i docenti all’aula Calamatta”. Una decisione contestata da Lucernoni, che si è fatta sentire con Riccetti. “Ho rappresentato alla signora Riccetti – afferma il vicesindaco – l’incongruenza di spostare un corso sulla sicurezza sul lavoro in un locale con barriere architettoniche e che potevano esserci dei dipendenti con disabilità che non avrebbero avuto accesso, ma la stessa non ha voluto sentire ragioni adducendo che nessuno aveva posto problemi tranne la sottoscritta. Fra i corsisti però erano presenti anche due disabili che hanno dovuto, loro malgrado, rinunciare alla partecipazione al corso perchè il locale non era a loro accessibile. I due disabili in questione parteciperanno al corso in successiva data”. Ma non finisce qui, perché il vicesindaco affonda il colpo. “Mi scuso a nome dell’amministrazione comunale con gli organizzatori del corso che hanno dovuto anche spostare le attrezzature multimediali e con i due dipendenti in questione – conclude Lucernoni – e stigmatizzo con forza questo atteggiamento, figlio della peggiore parte della vecchia politica, secondo la quale i politici vengono prima dei cittadini e soprattutto dell’educazione e del rispetto fra persone che dovrebbero essere valori elementari del comune vivere civile”.
Immediata la replica del presidente del consiglio comunale Riccetti, che smonta le accuse mosse dal vicesindaco Lucernoni e la critica duramente sia per il comportamento in questa vicenda che per quanto fatto finora alla guida dei Servizi Sociali. “Non accetto lezioni di educazione da chi ha dimostrato chiaramente di ritenere il ruolo politico e l’uso dell’arroganza più importanti del semplice buonsenso e della normale razionalità – afferma Riccetti – piombare nell’ufficio del presidente del consiglio comunale e usare metodi a dir poco incivili per rappresentare un problema inesistente, dal momento che si era già giunti ad un accordo sulla delocalizzazione del corso, per poi coinvolgere gli organi di informazione, è l’ultimo atto di ammissione di un’incapacità politica e amministrativa che purtroppo caratterizza certe figure piovute dal nulla, ricche di ambizioni, ma lontane anni luce dai reali problemi della gente, perfettamente in grado di contribuire a rendere impopolare un’amministrazione dalle basi solide, eletta su criteri di trasparenza e partecipazione. Ritengo siano tante le cose per le quali la vicesindaco dovrebbe scusarsi e non soltanto con gli organizzatori di quel corso, ma con l’intera città, ma avremo modo di chiarire su questo punto”. La resa dei conti, dunque, è solo rimandata stando a Riccetti, che torna poi su quanto accaduto questa mattina. “Nessuno, a parte la vicesindaco – spiega il presidente del consiglio comunale – ha trovato nulla da ridire questa mattina quando, per esigenze pratiche, ho semplicemente proposto di spostare 30 persone in un’aula più grande, lasciando 8 consiglieri in quella più piccola, seguendo dei banali ragionamenti logici dei quali, a quanto pare, la vicesindaco è convinta di poter fare a meno nello svolgimento del suo ruolo e i risultati alla fine sono quelli che sono. Montare poi un caso simile, sfruttando la presenza al corso di persone impossibilitate a raggiungere l’aula Calamatta, alla mia specifica domanda gli organizzatori del corso hanno risposto che oggi non ce ne sarebbero state, lo trovo di una indecenza inqualificabile”. E qui parte l’affondo finale del presidente del consiglio comunale. “Daniela Lucernoni può stare tranquilla – avverte Riccetti – subdoli mezzucci e ripicche di questo tipo non mi fermeranno. Continuerò a battermi al fianco dei cittadini nelle varie vertenze presenti sul territorio, fregandomene altamente dei lupi travestiti da agnelli che hanno mire ed obiettivi completamente diversi dagli interessi della collettività. Di una sola cosa sono contenta, sentire pronunciare alla vicesindaco la parola “scusa”. Le suggerisco di utilizzarla più spesso, chissà che la città e i tanti bisognosi che spesso trovano chiusa la sua porta di assessore ai Servizi Sociali non comincino a reputarla più umana, sensibile e perché no adatta al ruolo che ricopre. A proposito: cominci intanto a definire “diversamente abili” coloro che maldestramente e superficialmente chiama “disabili”. Non è una questione di lessico, ma di sensibilità. Attitudine della quale nel vicesindaco si fatica a trovare traccia”.