Conoscere come l’emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti in Italia hanno del loro benessere, l’impatto che il COVID-19 ha avuto nelle loro vite e le lezioni apprese per un futuro più equo e sostenibile.
Secondo i dati del sondaggio – realizzato su 2.000 giovani tra i 15 e i 19 anni – gli adolescenti che vivono in Italia si dichiarano soddisfatti della vita in generale – attribuendo 6,5 su una scala da 1 a 10. Guardando alle diverse dimensioni, supera di poco il 6 il benessere economico. Sotto la sufficienza la salute (5,9), nella cui valutazione ha sicuramente pesato la percezione di insicurezza e fragilità legata alla pandemia. L’ambiente in cui gli adolescenti vivono è l’aspetto di cui sono più soddisfatti, valutato con un 8,1, anche la famiglia è uno degli aspetti su cui gli adolescenti sono più soddisfatti (7,6). 1 adolescente su 3 pensa che le relazioni con famiglia e conviventi durante il lockdown siano migliorate; tuttavia, un 16% dei rispondenti al sondaggio ha registrato un peggioramento dei rapporti familiari. Emerge anche un dato allarmante: il 64% degli adolescenti, significativamente il 73% delle ragazze e il 53% dei ragazzi, pensa che casa (o il posto in cui si vive) non sia per tutti un luogo sicuro. Dal rapporto emerge una fotografia dell’impatto che la pandemia ha avuto sulla percezione di benessere degli adolescenti in Italia, I giovani chiedono il ritorno a una nuova normalità che tenga conto delle lezioni apprese in questi mesi e delle buone pratiche messe in atto, un cambio di rotta che non può prescindere dall’ascolto della loro voce.
Altri dati del Rapporto:
• il65% degli adolescenti pensa che un sistema sanitario pubblico, gratuito e accessibile a tutti sia il fattore indispensabile per mantenere un buono stato di salute. Per quasi 4 adolescenti su 10, poi, i fattori ambientali che agiscono sulle cause delle epidemie sono da tenere in stretta considerazione per la salute pubblica;
• Per la metà degli adolescenti, anche la promozione di una corretta alimentazione e di stili di vita più sani, che dovrebbe avvenire anche a scuola, è considerata prioritaria per il benessere fisico;
• Ben 1 adolescente su 3 vorrebbe maggiori reti di ascolto e supporto psicologico;
• L’87% degli adolescenti propone come comportamento virtuoso da mantenere anche dopo l’emergenza la diminuzione dell’inquinamento riducendo i consumi;
• Quasi la metà degli adolescenti che hanno risposto al sondaggio pensa che il digitale li abbia uniti durante il lockdown, perché senza sarebbero stati più isolati, ma 1 rispondente su 3 ha dei dubbi in proposito e 1 su 5 pensa invece che li abbia divisi, perché non tutti hanno avuto le stesse possibilità di accedere alle tecnologie e alla connessione;
• Per quanto riguarda la didattica a distanza, quasi 6 adolescenti su 10 non si sono trovati in difficoltà con la digitalizzazione, ma 1 su 3 sì. Più di 6 studenti su 10 hanno comunque dichiarato che la digitalizzazione ha creato stress nello studio;
• Diverse le buone pratiche adottate durante il COVID-19 che ragazze e ragazzi vorrebbero ritrovare a scuola quest’anno, prima fra tutte maggiore flessibilità degli orari e la partecipazione nella definizione del calendario con gli insegnanti (58%), seguita da classi di recupero per chi è in difficoltà (37%) e dall’utilizzo di materiale didattico online come integrazione ai testi. Solo un adolescente su 4 vorrebbe continuare a mantenere alcune sessioni di didattica a distanza. Per aiutare gli studenti in difficoltà economiche, un adolescente su 3 vorrebbe più borse di studio e l’integrazione del bonus cultura.
Gli adolescenti chiedono più tempo da dedicare alle persone care, più opportunità di ascolto nelle proprie comunità, vogliono essere coinvolti nelle decisioni scolastiche, con un occhio attento all’ambiente. Le raccomandazioni al Governo Italiano, presentate in chiusura del Rapporto, chiedono un quadro normativo e politiche più attenti ai bisogni di ragazze e ragazzi e maggiori investimenti nelle aree rilevate.
La campagna dell’UNICEF “The Future WeWant”, di cui questo rapporto fa parte, è nata con l’obiettivo di coinvolgere ragazze e ragazzi sull’impatto della pandemia nelle loro vite e sulla loro visione del Futuro post-COVID, ed è stata lanciata lo scorso luglio attraverso un Manifesto di 10 punti con le raccomandazioni dei giovani alle istituzioni per un futuro più equo e sostenibile. Tutte le osservazioni contenute nel documento sono state approfondite nel rapporto.
“L’UNICEF ribadisce da sempre l’importanza dell’ascolto e della partecipazione dei giovani,dichiara la Vice Presidente dell’UNICEF ITALIA Carmela PACE .