Tra i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Gino Lorenti Garcia, c’è anche quello dell’ex sindaco Fabrizio Barbaranelli.
“Nel mese scorso, a gennaio – racconta Fabrizio Barbaranelli – avevo invitato Gino ad una serata con il cantante Ernesto Bassignano, uno dei cantautori più noti nella canzone impegnata degli anni 70. Una serata di “reduci” del 68 della nostra città.
All’invito Gino aveva risposto così: “Buongiorno Fabrizio nel ringraziarti della considerazione e della stima, mi vedo costretto a declinare l’invito e a rinunciare. Le mie condizioni fisiche non me lo consentono. Grazie di nuovo, mi hai fatto molto piacere”. Gli risposi che una serata di ex sessantottini senza di lui non era la stessa cosa e poi lo chiamai per avere notizie più precise delle sue condizioni.
Gino che rinunciava a stare insieme ai suoi compagni di quegli anni che per lui e per molti erano stati straordinariamente significativi e tali da dare un senso alla vita, era impensabile e il suo messaggio mi sembrò quasi il segno di una resa.
Era stato sempre un tenace combattente e così avevo continuato a vederlo in tutti questi anni, anche quando si era rifugiato nella sua casa, indebolito dalla malattia.
Un uomo coerente, di quelli che non possono neppure pensare di essere da una parte diversa da quella che aveva caratterizzato la propria esistenza. Un uomo di altri tempi che sicuramente soffriva ad osservare il mondo di oggi, privo di principi forti, di valori.
In una società in cui l’opportunismo, le scelte di campo funzionali al proprio personale interesse, sono diventate naturali e normali, Gino deve aver vissuto con grande disagio.
Lui, figlio di una generazione che si era identificata con le battaglie politiche ed ideali condotte, deve aver pensato spesso negli ultimi tempi al senso di ciò che è stato fatto, al risultato di tante lotte e al sacrificio di molti e avrà osservato quasi con stupore un mondo a lui estraneo in cui non sarà certo riuscito a riconoscersi.
E questo mi dà amarezza, Gino, perché certo pensavi e speravi di lasciare dopo di te una umanità migliore”.