Nuovo grido d’allarme del 5 Stelle sulla sanità civitavecchiese. Dopo il sopralluogo al Pronto Soccorso e dopo la preoccupazione espressa sul Centro Trasfusionale, questa volta il movimento pone l’attenzione sulla Croce Rossa Italiana, partendo da un decreto legislativo del governo Monti datato 2012.
“Le funzioni esercitate dall’Associazione Italiana della Croce Rossa sono trasferite, a decorrere dal 1° gennaio 2014, alla costituenda Associazione della Croce Rossa Italiana che diviene a tutti gli effetti persona giuridica di diritto privato”. Così recita il decreto legislativo firmato governo Monti e datato 2012, che desta profonda preoccupazione nel 5 Stelle. Secondo il movimento cittadino non “è un semplice gioco di parole, la Croce Rossa cessa d’essere un ente pubblico non economico, diventa un’associazione di diritto privato, continuerà ad operare in campo sanitario, non ricevendo più finanziamenti pubblici, e per sostenersi dovrà sottoscrivere convenzioni con pubbliche amministrazioni, partecipare a gare indette da pubbliche amministrazioni e sottoscrivere i relativi contratti”. Un cambiamento che, stando al 5 Stelle, sembra mettere a repentaglio la sopravvivenza del Comitato Locale. “Esiste il rischio concreto – afferma il movimento – che i mezzi impegnati in convenzione con l’Ares 118 e quelli adoperati per il servizio di trasporto invalidi possano non essere più garantiti e che gli operatori sanitari attualmente impiegati in tali servizi, oltre a quelli volontari, rischino il proprio posto di lavoro o siano messi davanti ad un adeguamento contrattuale che li assimili ai lavoratori delle società interinali, già impiegati alla scandalosa cifra di 2,50 euro l’ora per i turni di notte ed i festivi”. Da giorni alcuni lavoratori della capitale stanno protestando al Centro di Educazione Motoria di via Ramazzini contro il passaggio da un contratto di natura pubblica ad uno di natura privata. Il 5 Stelle di Civitavecchia esprime la propria solidarietà e annuncia l’impegno “a lavorare per invertire la tendenza alla precarizzazione del lavoro, allo smantellamento dello stato sociale, alla logica del profitto ad ogni costo che rischia di lasciare la Croce Rossa Italiana in pasto a quegli stessi privati che già oggi spadroneggiano nel campo delle ambulanze private”.