Macchinette mangia-soldi e multe: la beffa striscia sui parcheggi blu

Prima la beffa, poi il danno. Ed anche invertendo l’ordine dei proverbiali termini, il risultato non cambia: il cittadino paga e il Comune incassa, per giunta due volte.
È la situazione in cui si stanno trovando da settimane molti automobilisti civitavecchiesi, che a corto di tempo affidano la propria auto alle strisce blu, sovvenzionando così attraverso i parcheggi a pagamento la società Civitavecchia Servizi Pubblici. Se costoro si sono evidentemente arresi all’idea di spendere per occupare una porzione di spazio pubblico, che è pur sempre una prassi che farebbe impallidire le tanto vituperate gabelle medievali, certamente non si aspetterebbero di dover pure pagare la multa. Eppure è ciò che sta avvenendo con una certa regolarità: il fatto è che i parchimetri accettano ben volentieri le monete, ma raramente rendono l’indispensabile scontrino da esporre sul cruscotto.
Secondo le segnalazioni ciò avviene sia ai distributori di via Buonarroti, che a quelli sulla trincea ferroviaria e pure in via Principe Umberto. Il risultato sono verbali da 29 euro e 40 centesimi ed è anche inutile, a quanto pare, recarsi a protestare con gli ausiliari della sosta né alla sede del servizio, presso l’area ex Feltrinelli: i dipendenti fanno spallucce.
E all’automobilista, che dopo aver visto la moneta sparire nel parchimetro si trova pure sanzionato, non resta che diventare malpensante. L’azienda comunale incassa due volte, con la moneta prima e con le multe poi: e riparare le macchinette, per giunta, costa. Sicuri che questa situazione non convegna a qualcuno?